Veduta laterale della Porta San Michele a Parma

positivo, post 1888 - ante 1898
Grolli, Carlo (attribuito)
1873/10/15-1920

Albumina incollata su un supporto secondario di cartone liscio beige di grammatura pesante. Il positivo è stato ritoccato con inchiostro. Il supporto secondario mostra nei quattro angoli traccia evidente di una passata affissione tramite puntine. L'esposizione prolungata alla luce dell'oggetto ha comportato un parziale sbiadimento nella parte inferiore del supporto secondario

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Italia – Emilia Romagna - Parma – Porta San Michele
    Architettura – Mura – Porte di città
    Elementi architettonici – Sec. 16
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    albumina
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Grolli, Carlo (attribuito): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1877 Parma era ancora una città con le mura. Durante il ducato di Maria Luigia erano state costruite le Barriere di Santa Croce e di San Barnaba in sostituzione delle precedenti porte, ma l'anello dei bastioni era ancora integro e leggibile. Dopo l'Unità piccole porzioni della cinta muraria erano state intaccate (la Cortina dell'Ortaccio, il Bastione di San Francesco per l'apertura della nuova Barriera e, a più riprese, il Bastione di San Barnaba). Le amministrazioni comunali che si erano succedute dal 1860 al 1889 - anno in cui Giovanni Mariotti (1850-1935) veniva eletto Sindaco di Parma per la prima volta - avevano proseguito ad aprire singoli cantieri di demolizione e di parziale ricostruzione per offrire lavoro alla numerosa classe dei braccianti nelle annate di carestia e di crisi agricola. Nel 1883 la proposta di "abbassamento" dei bastioni, per ricavarne il materiale occorrente all'ampliamento della piattaforma dello scalo merci, avanzata dall'Impresa Arnaboldi-Bottelli incaricata dei lavori ferroviari, aveva riportato la questione delle mura all'ordine del giorno nel Consiglio Comunale. La questione dell'abbattimento delle mura, inserita nel piano regolatore del 1887, diverrà così un "cavallo di battaglia" durante la campagna elettorale del 1889. La lista democratica, guidata dall'ex deputato Giovanni Mariotti, inserì la demolizione dei bastioni nel proprio programma elettorale, facendone il simbolo dell'ammodernamento e del risanamento della città, quasi un adeguamento dell'antico tessuto urbano alla modernità. In realtà la proposta, dopo l'elezione di Mariotti, verrà realizzata, nell'arco di una ventina d'anni fra il 1889 ed il 1912. Porta San Michele in realtà, era caduta in disuso già dal 1812 quando, per scopi daziari, fu sostituita da una barriera con cancelli. Questa antica Porta farnesiana fu demolita, ad eccezione della sola facciata, nel 1888; quest'ultima venne smontata e ricomposta nel cortile della Rocchetta del Palazzo della Pilotta nel 1898, quando si demolirono gli ultimi tratti delle adiacenti cortine (delibera consiliare del 14 settembre 1898). Pur non essendovi indicazione di responsabilità, si attribuisce il positivo in esame al fotografo parmense Carlo Grolli, sulla base di un confronto del soggetto e per analogia tecnico-formale con altri tre positivi (numero d'inventario 31875/ 464, 31875/ 465 e 31875/ 466) presenti nello stesso fondo. Carlo Grolli nel 1863 in società con Giovanni Vitali fonda lo studio "Carlo Grolli &C, fotografi e pittori" in borgo dei Servi che diverrà "Grolli e Vitali" con sede in borgo Regale. Questa attività fotografica fu interrotta per partecipare alla campagna del 1866 come volontario garibaldino. Prima di riaprire un proprio studio a Parma, negli anni successivi è fotografo itinerante a Badia Polesine (1868-1869) e nel veronese a San Bonifacio (1870). Con un avviso rende noto, che dal 15 ottobre 1873, aprirà uno Stabilimento di Fotografia in Borgo Bondiola n. 15, "rimpetto all’Albergo della Concordia ove si eseguiranno ritratti di qualunque dimensione". In un successivo avviso del 1875, apparso nelle colonne de l’«Asdente» più volte per circa un mese, informerà i parmigiani di eseguire ritratti d’ogni dimensione, da «Album e Gabinetto» con precisione nei lavori e modicità nei prezzi. Nel maggio del 1876 asserisce, rivolgendosi in particolare ai Direttori e Direttrici degli Istituti di educazione, di aver acquistato una macchina del Dalmayer di Londra particolarmente adatta per gruppi di grandi dimensioni da riprendere anche a domicilio. All’Esposizione Parmense d’arte antica offre come premi due fotografie del monumento a Francesco Mazzola e del monumento al Parmigianino. Nel 1881, da due distinti avvisi pubblicati ne «Il Presente», apprendiamo che il fotografo ormai stampa con la tecnica della gelatina bromuro, che costituiva la novità dell’Esposizione di Milano, e che con questo sistema è in grado di fornire 18 ritratti al modico prezzo lire 1,65: si dichiara inoltre disponibile a portarsi a domicilio per fotografare gli estinti. La partecipazione all’Esposizione Industriale e Scientifica di Parma del 1887 gli varrà la medaglia d’argento per collezioni di ritratti in fotografia. Nel 1887, a causa dell’aumento del lavoro è alla ricerca di operai fotografi. Nel 1888 Partecipa all’Esposizione Emiliana di Bologna. Nel 1897 pubblica ne “Il Piccolo Corriere”, una pubblicità con cui avvisa la clientela che esegue ritratti a grandezza naturale di cm 80 per 87 e avvisa che l’unico commissionario per la provincia è il signor Pettenati Ferruccio. Dal 1900 risulta editore di cartoline ricavate dalle proprie riprese fotografiche. Nel 1901 esegue un panorama della città di Parma che viene donato alla Giunta Municipale che lo accetta con deliberazione di Giunta del 27 gennaio 1902. [LE NOTIZIE STORICO-CRITICHE PROSEGUONO IN OSSERVAZIONI]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635945
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 463
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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