Riproduzione tipografica del dipinto originale “Pier Capponi che lacera i patti voluti imporre a Firenze da Carlo VIII” di Alessandro Guardassoni

positivo, post 1863 - ante 1914

Eliografia incollata su supporto secondario di cartoncino verde

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Italia – Emilia-Romagna - Bologna
    Pittori italiani – Sec. 19. - Guardassoni, Alessandro
    Politici italiani - Sovrani - Conversazione
    Arte – Pittura italiana - Sec. 19
    Riproduzione fotomeccanica - Opere d'arte – Sec. 19
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    eliotipia
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Eliotipia L. Pongetti (notizie 1892): litografo
    Guardassoni, Alessandro (1819-1888): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1861, il marchese Luigi Pizzardi avviò i lavori per la sistemazione di un salone dedicato al Risorgimento, nel suo palazzo situato in via D'Azeglio a Bologna. La parte decorativa fu affidata a Gaetano Lodi, mentre per i dipinti - "opere grandiose di pittura e sentimento italiano" - furono incaricati diversi artisti della nuova Accademia Reale di Belle Arti, tra cui Alessandro Guardassoni (1819-1888) che realizza il dipinto “Pier Capponi che lacera i patti voluti imporre a Firenze da Carlo VIII”. Quest'opera, oltre a ottenere nel 1863 il primo premio di pittura storica alla I Esposizione delle Accademie dell'Emilia a Bologna, gli procurò la nomina di professore onorario presso l'Accademia Felsinea, carica che mantenne fino alle sue dimissioni rassegnate nel 1872. La stampa in esame realizzata dalla tipografia bolognese L. Pongetti, riproduce attraverso la tecnica dell'eliotipia, il dipinto premiato di Guardassoni. La datazione è stata attribuita considerando l'anno in cui è stata premiata l'opera originale di Alessandro Guardassoni e gli estremi cronologici del proprietario del fondo fotografico Raffaele Faccioli (1836-1914). Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l'Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n. 31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635928
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 538
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul supporto primario: recto: in basso a sinistra - Eliotipia L. Pongetti - corsivo alto-basso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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