Sceanario "Il Duca di Ferrara Ercole I, mentre visita il primo teatro in legno eretto a Modena nel 1480" dipinto da Adeodato Malatesta tra il 1838 ed il 1841

positivo, post 1885 - ante 1894

Albumina incollata su supporto secondario di cartone liscio colore verdino, con cornice dorata e indicazione del formato Salon (gabinetto) stampato color oro. Indicazione di responsabilità dell'autore stampato sul verso del supporto secondario

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Italia – Emilia Romagna – Modena
    Pittori italiani – Sec. 19. - Malatesta, Adeodato
    Duca di Ferrara - Perone – Castelli - Teatri
    Arte – Pittura storica - Sec. 19
    Scenari – Dipinti – Sec. 19
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    albumina
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Pellegrino Orlandini E Figlio (ditta): fotografo principale
    Malatesta, Adeodato (1806-1891): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il positivo in esame riproduce il sipario del Teatro comunale di Modena, che raffigura il il Duca di Ferrara Ercole I, mentre visita il primo teatro in legno eretto a Modena nel 1480. Questo sipario fu realizzato tra il 1838 ed il 1841 dall'artista modenese Adeodato Malatesta (1806-1891). Il fototipo è stato realizzato dallo “Studio Fotografico Pellegrino Orlandini e Figlio” tra il 1885 ed il 1894: tale datazione è stata desunta dall'intestazione dello studio stampata sul verso del supporto secondario. Lo Studio fotografico Orlandini (1878-1980) fu il più importante e il più longevo tra gli atelier fotografici modenesi. Viene aperto intorno al 1878 da Pellegrino (che in precedenza aveva esercitato l'attività di fotografo a Correggio e Sassuolo) a cui succede il figlio Umberto e infine il nipote Carlo, fino al 1980. La prima carta intestata con l'indirizzo "via Bagni 19, palazzo Contessa Stoffi" risale al 1885. Nello stesso periodo il figlio primogenito di Pellegrino, Enrico, comincia a collaborare attivamente col padre che cambierà l'intestazione dello Studio in "Pellegrino Orlandini e Figlio". Nel 1894 il figlio minore Umberto, a soli quindici anni, inizia a collaborare in modo continuativo all’attività dell’impresa famigliare e la ragione sociale viene nuovamente mutata in "P. Orlandini e Figli". Nel 1899, grazie ad una foto di Umberto, la ditta riceve una medaglia al secondo Congresso Fotografico di Firenze e da allora si chiamerà "Premiata Fotografia P. Orlandini e Figli". Il salto di qualità ormai evidente dello studio, è sottolineato dall'inaugurazione il 31 maggio 1902, della nuova sede in via Castellaro. Nel 1903 Pellegrino è colto da paralisi e, pur conservando la qualifica di proprietario, lascia di fatto, la gestione ai figli Enrico e Umberto che manterranno l'intestazione "P. Orlandini e Figli" anche dopo la sua morte avvenuta nel 1910, quando lo studio conta già ben nove dipendenti. Mentre Enrico lascerà poche tracce della sua opera (muore nel 1921), è Umberto la personalità più elevata dello Studio che raggiunge sotto la sua guida il massimo splendore (anche con l'introduzione dell'attività editoriale che ne farà mutare l'intestazione in "Regia Fotografia Editrice Cav. Uff. Umberto Orlandini"). Umberto muore nel 1931 e lascia ai figli Carlo e Claudio la pesante eredità dell'atelier fotografico più prestigioso della città. Dopo la prematura scomparsa di Claudio, Carlo proseguirà da solo l'attività di fotografo titolare dello Studio (che mantiene l'intestazione del padre Umberto) per quasi mezzo secolo. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l'Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n. 31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635927
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 534
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul supporto secondario: recto: lato destro al centro - Formato Salon - caratteri gotici -
  • STEMMI sul supporto secondario: verso: al centro - Marchio - stampa color oro
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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