Veduta della facciata di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna
positivo album,
post 1891 - 1896
Ricci, Luigi (1823-1896)
1823-1896
Stampa incollata alla carta 25, recto
- OGGETTO positivo album
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SOGGETTO
Architettura - Chiese - Basiliche - Facciate - Campanili - Loggiati
Italia - Emilia Romagna - Ravenna - Basilica di Sant'Apollinare Nuovo
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Ricci, Luigi (1823-1896): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
- INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sono state individuate all’interno dell’Album Faccioli 9 albumine di grande formato relative alla città di Ravenna, probabilmente tutte attribuibili a Luigi Ricci (le invv. 713, 720, 726, 730 mostrano il timbro a secco dell’autore, mentre risultano anonime le invv. 716, 719, 725, 727, 729), pur non presentando la caratteristica numerazione identificativa nell’angolo inferiore sinistro (Novara 2006, p. 6, vedi BIB). L’immagine mostra una veduta della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e del sagrato prospicente, aperto su via di Roma. La chiesa venne fondata da Teoderico durante gli anni del suo regno, come cappella palatina dedicata al Santissimo Salvatore, posta entro il quartiere occupato dal palazzo imperiale, già dei sovrani d’Occidente. La chiesa venne completata con uno dei più ricchi corredi musivi della dominazione gota, in seguito parzialmente rifatti dal clero ortodosso dopo la conquista giustinianea, ai tempi del vescovo Agnello (tra 561 e 569). In tale occasione la chiesa assunse la dedicazione a San Martino, e ancora più tardi, forse nel IX secolo, al Santo Apollinare. Nell'immagine si mostra la facciata paleocristiana con bifora e con il vicino campanile a sezione circolare (non ricordato dal cronista Agnello e quindi forse successivo alla metà del IX secolo), a cui si associa la presenza del portico del XVI secolo. La forma a capanna della navata maggiore venne modificata in seguito ai danni provocati dai bombardamenti austriaci del 12 febbraio 1916, che colpirono la facciata, eliminando la presenza dei tre piccoli cippi di coronamento (nei restauri eseguiti nello stesso anno furono anche riaperte le finestre più alte sul fronte principale del campanile che risultano tamponate nella presente fotografia). Una caratteristica della torre campanaria, presente nel fototipo, permette di definire la data di ripresa come precedente al 1898. Fu in quell’anno, infatti, che la nuova Soprintendenza ai Monumenti avviò i lavori di restauro del loggiato e del campanile, di cui venne murata l’apertura archivoltata al piano terra che lo metteva in comunicazione con la piazzola antistante. Considerato inoltre, che la bifora al centro della parte superiore della facciata venne invetriata nel 1891 (assumendo aspetto odierno), è possibile collocare cronologicamente la data di ripresa tra il 1891 e il 1898, intervalli compresi anche per la stampa del positivo entro i termini biografici del fotografo Luigi Ricci. Luigi Ricci, fotografo ravennate attivo dal 1866 presso il laboratorio di strada Porta Sisi (oggi via Corrado Ricci, intitolata al celebre figlio di Luigi), trasferì dopo qualche anno la sua attività in strada del Monte, in seguito via Farini (attuale via Diaz), come si ricava dall’indirizzo precisato nel primo catalogo a stampa del 1869. In seguito alla scomparsa del fotografo, avvenuta nel 1896, la moglie proseguì l’attività sino al 1903, quando cedette lo studio ai coniugi Angelo ed Egle Bonavita (chiusura definitiva nel 1930). I cataloghi della ditta Luigi Ricci si compongono di 6 edizioni: 4 stampate quando il fondatore era in vita (1869, 1877, 1882 e 1895) e 2 postume (1900, con la moglie ancora proprietaria, e 1914). A partire dal terzo catalogo, accanto al titolo della fotografia, compare un asterisco: è il segno distintivo che indica la possibilità di stampare il negativo nel grande formato 30x40. Le 9 stampe dell’Album Faccioli sono tutte di tale grandezza, ferme restando le difficoltà nell’identificazione certa tra fotografia e titolo del catalogo corrispondente. E’ solo dalla quarta edizione del 1895 che tra i soggetti disponibili nel formato grande si contempla: “Esterno della chiesa” [di Sant’Apollinare Nuovo]. La datazione dei positivi è indicativamente fissata dai termini dell’attività dell’autore (dal 1866 sino alla morte nel 1896), anche se l’estremo finale potrebbe essere esteso al 1903, periodo in cui il laboratorio fu gestito dalla moglie di Ricci. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) [PER MANCANZA DI SPAZIO SI PROSEGUE IN OSSERVAZIONI]
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-90
- NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 720
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0