Pannello musivo del corteo di Teodora in San Vitale a Ravenna

positivo album, post 1866 - (?) 1896

Stampa incollata al recto della carta 24, inserita con gli angoli superiori nei tagli predisposti nell'album

  • OGGETTO positivo album
  • SOGGETTO Arti decorative - Mosaici - Sec. VI
    Italia - Emilia Romagna - Ravenna - Basilica di San Vitale - Pannello musivo di Teodora
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sono state individuate all’interno dell’Album Faccioli 9 albumine di grande formato relative alla città di Ravenna, probabilmente tutte attribuibili a Luigi Ricci (le invv. 713, 720, 726, 730 mostrano il timbro a secco dell’autore, mentre risultano anonime le invv. 716, 719, 725, 727, 729), pur non presentando la caratteristica numerazione identificativa nell’angolo inferiore sinistro (Novara 2006, p. 6, vedi BIB). La fotografia mostra il mosaico posto nel fianco destro del presbiterio della Basilica di San Vitale a Ravenna, raffigurante l’imperatrice Teodora, accompagnata da un corteo di dame di compagnia, in atto di offrire doni durante una visita alla basilica stessa. L’opera venne realizzata da maestranze costantinopolitane tra il 546 e il 547, nei primi due anni dell’arcivescovato di Massimiano, prima dell’inaugurazione della chiesa avvenuta nel maggio del 547. L’attività di Luigi Ricci, avviata a partire dal 1866, pone con certezza la ripresa a seguito dei restauri che interessarono i pannelli musivi con i ritratti imperiali (di Teodora e di Giustiniano) condotti da Felice e Ildebrando Kibel nel 1857-58 e nel 1863-64 (per i quali si attesta una discreta opera di integrazione della parte inferiore di entrambi i mosaici). Opere di consolidamento dell’intero complesso musivo (l’inserimento di grappe di rame, estese puliture ed occasionali integrazioni), vennero poi realizzate nel 1885-86 (artefici ancora Ildebrando Kibel e Carlo Novelli), mentre chiaramente successivi alla ripresa risultano gli interventi di restauro ai mosaici del 1936-39. L’assenza di lacune facilmente riscontrabili rispetto alle condizioni attuali dei pannelli ed il debole stato conservativo del fototipo, non permettono di ricavare informazioni dirimenti in merito alla possibile data di ripresa, che deve quindi desumersi dall’attività fotografica dell'autore. Luigi Ricci, fotografo ravennate attivo dal 1866 presso il laboratorio di strada Porta Sisi (oggi via Corrado Ricci, intitolata al celebre figlio di Luigi), trasferì dopo qualche anno la sua attività in strada del Monte, in seguito via Farini (attuale via Diaz), come si ricava dall’indirizzo precisato nel primo catalogo a stampa del 1869. In seguito alla scomparsa del fotografo, avvenuta nel 1896, la moglie proseguì l’attività sino al 1903, quando cedette lo studio ai coniugi Angelo ed Egle Bonavita (chiusura definitiva nel 1930). I cataloghi della ditta Luigi Ricci si compongono di 6 edizioni: 4 stampate quando il fondatore era in vita (1869, 1877, 1882 e 1895) e 2 postume (1900, con la moglie ancora proprietaria, e 1914). A partire dal terzo catalogo, accanto al titolo della fotografia, compare un asterisco: è il segno distintivo che indica la possibilità di stampare il negativo nel grande formato 30x40. Le 9 stampe dell’Album Faccioli sono tutte di tale grandezza, ferme restando le difficoltà nell’identificazione certa tra fotografia e titolo del catalogo corrispondente. E’ solo dalla quarta edizione del 1895 che tra i soggetti disponibili nel formato grande si contempla: “Quadro coll’imperatrice Teodora e dame di corte”. La datazione dei positivi è indicativamente fissata dai termini dell’attività dell’autore (dal 1866 sino alla morte nel 1896), anche se l’estremo finale potrebbe essere esteso al 1903, periodo in cui il laboratorio fu gestito dalla moglie di Ricci. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). Documentazione circa il fondo è reperibile presso l’Archivio Storico della Pinacoteca, pratiche n.31, foglio 43, n. 9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-86
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 716
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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