Modena/ Chiesa S. Pietro interni/ P. A-A
negativo,
1941/06/30 - 1941/06/30
Bandieri Benvenuto (1887-1958)
1887-1958
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Chiese - Protezioni contro i danni di guerra del patrimonio culturale - Guerra mondiale 1939-1945
Italia - Emilia Romagna - Modena - Chiesa di San Pietro - Cappella del SS. Sacramento
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Bandieri Benvenuto (1887-1958): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE All'interno dell'archivio fotografico SBAP sono stati attualmente rintracciati diversi fototipi che documentano i blindamenti e le protezioni attuate dalla Soprintendenza ai Monumenti dell'Emilia, a tutela del patrimonio artistico delle chiese di Modena (Sant'Agostino: N_000489 e N_000544 - San Pietro: N_000533 - San Giovanni Battista: N_000488 - San Francesco: N_000543). La commissione delle riprese venne richiesta al fotografo modenese Benvenuto Bandieri attorno alla metà del 1941. La presente immagine ritrae la Cappella del SS. Sacramento (a destra del presbiterio) nella chiesa di San Pietro, sul cui altare si conserva - protetto in quel momento da sacchi e impalcature murarie - il gruppo scultoreo in terracotta della Pietà di Antonio Begarelli (1499-1565). La fotografia è stata pubblicata in Fotocronache modenesi (vedi BIB), a p. 111. Nella medesima occasione, il 30 giugno 1941, Bandieri fotografò anche la navata centrale di San Pietro (vedi inventario N_000533), ingombra delle strutture protettive atte a preservare le 6 statue della Vergine e di Santi, sempre di Begarelli, collocate lungo la navata. Rilevata l'attività da Eriberto Vivi - l'ultimo dei figli del fotografo Giuseppe Vivi -, Benvenuto Bandieri (1887-1958), dopo aver lavorato alle dipendenze di Umberto Orlandini dal 1910 al 1917, avvia in quello stesso anno nella sede di via Zono n. 8, il proprio studio che proseguirà con il figlio William fino al 1981. Benvenuto Bandieri, durante la sua formazione presso gli Orlandini, aveva già una certa esperienza non solo come "ritoccatore" (mestiere con cui si iniziava solitamente l’apprendistato) ma anche come "operatore" e "sorvegliante degli altri operai" com’è scritto sul contratto di assunzione concluso nel 1910 con uno stipendio piuttosto elevato e la partecipazione in minima parte agli utili dell'azienda. Benvenuto prosegue, integrando e aggiornando l'accurato censimento già intrapreso dagli Orlandini, del patrimonio artistico di Modena e provincia (riproduzioni di opere pittoriche scultoree e architettoniche) e a partire dal 1924 anche riprese aeree della "fisionomia del paesaggio urbano e rurale" da utilizzare per cartoline, guide, libri d'arte o turistici. L'attività dello studio fotografico Bandieri fin dall'inizio, si estende oltre la normale routine della committenza privata e, mentre trascura il ritratto, si specializza in foto di macchinari e prodotti industriali che le aziende della provincia cominciano ad utilizzare per i loro campionari di vendita. Riceve un notevole impulso, durante il periodo fascista, anche dalla committenza pubblica: con un organico decisamente più ridotto rispetto allo studio Orlandini (il suo resta per così dire uno studio artigianale che non supera i cinque dipendenti), documenta soprattutto i mutamenti urbanistici della città durante il Ventennio, ma anche le iniziative e le attività del Comune. Le manifestazioni pubbliche, politiche, religiose e sportive, divengono tra gli anni Venti e gli anni Quaranta, una parte importante dell'attività che a partire dal 1930 si arricchisce del contributo del figlio di Benvenuto, William (1911-1983. Di William è da ricordare che nel luglio del 1935 si classificò fra i terzi premiati al Concorso Nazionale Fotografico delle attività del regime fascista. Notevole è il lavoro di rilevamento dei danni subiti dai monumenti e i palazzi della città all'indomani dei bombardamenti del 1944. Fotografo ufficiale della Società Modenese Fiere e Corse, lo studio Bandieri era incaricato alla registrazione degli arrivi delle gare ippiche e alla documentazione degli eventi e degli stand della fiera campionaria. Dell’organizzazione interna dello studio fotografico si è certi che William si occupava dell’attività di camera oscura, mentre dell’attività di ripresa non è possibile stabilire gli autori. Nel 1958, alla morte di Benvenuto, lo studio cambia ragione sociale mentre cessa definitivamente l'attività il 30 settembre 1981. Sono stati dipendenti e collaboratori dello Studio Bandieri: Lino Vignoli dal 1918 al 1928, dagli anni quaranta Felice Lei sino al 1953, Claudio Sala sino al 1958, Giulio Zagni sino al 1956, Ornello Ascari dal 1958 al 1973 e Alfonso Franchini dal 1966 al 1981
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634119
- NUMERO D'INVENTARIO N_000542
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRINTENDENZA/ AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE B SCAF. VI N. 96/INVENTARIO N. 11614/ PROV. Modena COMUNE Modena/ LOCALITA' Modena/ MONUMENTO Chiesa S. Pietro interni/ P. A-A/ FOTOGRAFO Bandieri/ DATA 30/6/41 XIX/ OSSERVAZIONI -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0