Modena. R.Pinacoteca Busto Francesco I° d'Este (L.Bernini)

positivo, post 1888 - ante 1907
Poppi, Pietro
1833-1914

Il supporto secondario è conservato separatamente rispetto al fototipo al quale appartiene, ovvero all'interno della carpetta di riferimento

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Modena - Sculture - Busti
  • MATERIA E TECNICA albumina/ carta
  • ATTRIBUZIONI Poppi, Pietro: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio Fotografico SBSAE BO
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pietro Poppi nacque a Cento il 29 aprile 1833. Nel 1863 Poppi aprì un negozio di cartoleria in via Mercato di Mezzo 56 in società con Adriano Lodi. Nell'edificio di via Mercato di Mezzo aveva sede anche lo studio fotografico di Roberto Peli (ex aiutante di Emilio Anriot) il quale probabilmente avviò Poppi alla professione di fotografo. Nel 1866 Poppi e Peli si associarono aprendo uno studio in via S. Mamolo 102 che rimase attivo fino al 1867, anno in cui Poppi si mise in proprio, ritornando nella sede di via Mercato di Mezzo. Nel 1869 Poppi rilevò la Fotografia dell'Emilia (ditta che proprio nell'edificio di via Mercato di Mezzo aveva visto la luce nel 1865) trasferendosi definitivamente in via S. Mamolo 101. Negli anni Settanta Poppi si dedica principalmente al ritratto urbano delle città di Bologna, Ravenna, Ferrara, Urbino e loro dintorni; queste fotografie erano disponibili nel formato 21x27, gabinetto, carte de visite e per apparecchi stereoscopici ma le principali avevano un formato di 36x45 ed erano realizzate al collodio, sistema andato in disuso nel 1880. In un catalogo del 1887 l'elenco dei soggetti appare notevolmente ampliato forse anche in virtù dell'accresciuto ruolo professionale tanto che nel 1888 si dichiara va "fotografo del Governo della Repubblica di S. Marino, di S.A.R. il Duca di Montpensier, nonché socio corrispondente della Regia Accademia di Urbino". Nel marzo del 1907 Poppi si ritirò, cedendo la Fotografia dell'Emilia a Luigi Monari ed Armando Bacchelli, la ditta passò nel 1909 sotto la proprietà unica di Alfonso Zagnoli che nel 1940 vendette alla Cassa di Risparmio di Bologna quanto restava del fondo di lastre e positivi originali di Pietro Poppi. Il fotografo morì a Bologna il 21 aprile del 1914. Nel catalogo Roversi Cristofori 1980 è specificato che le fotografie che presentano nella vecchia numerazione un numero superiore a 10126 sono state realizzate a partire dal 1888.Il Fondo Malaguzzi Valeri comincia a costituirsi per volere di Francesco Malaguzzi Valeri a pochi mesi di distanza dal suo incarico in qualità di Direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna. In una lettera indirizzata a Corrado Ricci datata 22 dicembre 1915, Malaguzzi Valeri scriveva: "Caro Ricci, secondo un tuo - e mio - desiderio ho iniziato con qualche fortuna la raccolta fotografica bolognese e dintorni con vedute antiche e piante dell’antica Bologna".L’8 settembre del 1918, Malaguzzi Valeri informa Ricci di aver raggiunto, grazie all’incremento del Ministero, le 5000 unità, lamentandosene per la scarsità e chiedendo un appoggio per ottenere altri esemplari. Sommando il numero di fotografie segnalate nella lettera del marzo 1917, con quelle dell’aprile dello stesso anno, si osserva come l’archivio fotografico superi le 6500 unità. Inoltre vi erano altre stampe subentrate nel fondo attraverso altri canali, ulteriori e probabili stampe di sua proprietà, e quelle donate l’anno successivo da Igino Benvenuto Supino.Al 1918 si ferma la documentazione scritta sul fondo malaguzziano, ma il fondo stesso ci testimonia come negli anni successivi la morte del Malaguzzi, avvenuta nel 1928, il fondo sia stato ampliato nei decenni successivi.Il Fondo Malaguzzi Valeri è costituito da 5720 positivi, stampati per lo più con la tecnica dell'albumina e gelatina bromuro d'argento e realizzati da 118 autori diversi, dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento. I soggetti predominanti riguardano opere di pittura di artisti europei, coprendo un periodo cronologico che va dal sec. XII al sec. XX. Il nucleo più corposo riguarda opere del Museo del Prado di Madrid con 495 stampe seguito dalla Galleria degli Uffizi con 263 stampe, la Pinacoteca di Brera (257), le Gallerie dell’Accademia di Venezia (224), il Museo Nazionale di Capodimonte (217)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800418380
  • NUMERO D'INVENTARIO FMV 3 62 4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sul supporto primario: recto: in basso al centro - 12922. Modena. R.Pinacoteca Busto di Francesco I. d'Este (L.Bernini.) Fot.P. Poppi Bologna - fotografica -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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