Venezia Maometto II - Gen. Bellini - Palazzo Layard

positivo, post 1865 - ante 1916
James Anderson
1906/ 1980
Anderson, Domenico
1854/ 1938
  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Ritratti - Dipinti
  • MATERIA E TECNICA albumina/ carta
  • ATTRIBUZIONI James Anderson: fotografo principale
    Anderson, Domenico:
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio Fotografico SBSAE BO
  • INDIRIZZO Via Castiglione, 7, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE James Anderson si trasferisce nel 1838 a Roma e nel 1853 avvia il suo primo studio fotografico. Fu considerato il maggiore fotografo di Roma già dai contemporanei. Fu fotografo editore, specializzato nella riproduzione di opere d'arte. Alla sua morte nel 1877 l'attività fu proseguita brillantemente dal figlio Domenico Anderson fino al 1938. Guglielmo, Alessandro e Giorgio continueranno l'attività del padre Domenico fino al 1960, quando la Società Fratelli Alinari di Firenze acquisì il fondo fotografico Anderson costituito da circa 40.000 lastre.Sulla fotografia è riportata come collocazione del dipinto il Palazzo Layard. In questo luogo il dipinto è stato presente dal 1865 fino al 1916, anno in cui la vedova dell'archeologo inglese Austen Henry Layard lo vendette alla National Gallery di Londra. Meyer zur Capellen Jurg, Gentile Bellini, F. Steiner Verlag Wiesbaden, Stuttgart, 1985, pp.128-130. Il dipinto compare nel volume National Gallery illustrations. - Italian schools : with over seven hundred reproductions, London, 1929, p. 27.Una fotografia che presenta la medesima didascalia e numerazione è presente nel catalogo Fotografie della Società Anonima D. Anderson, Veneto, Roma 1938, p.56.Il Fondo Malaguzzi Valeri comincia a costituirsi per volere di Francesco Malaguzzi Valeri a pochi mesi di distanza dal suo incarico in qualità di Direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna. In una lettera indirizzata a Corrado Ricci datata 22 dicembre 1915, Malaguzzi Valeri scriveva: "Caro Ricci, secondo un tuo - e mio - desiderio ho iniziato con qualche fortuna la raccolta fotografica bolognese e dintorni con vedute antiche e piante dell’antica Bologna".Il 26 marzo del 1917 Malaguzzi Valeri scrive al Ministero della Pubblica Istruzione in merito ad una restituzione di 157 fotografie, giustificandola perché duplicati all’interno delle 3358 mandate dal Ministero stesso, e acquistate dal fotografo Anderson.L’8 settembre del 1918, Malaguzzi Valeri informa Ricci di aver raggiunto, grazie all’incremento del Ministero, le 5000 unità, lamentandosene per la scarsità e chiedendo un appoggio per ottenere altri esemplari. Sommando il numero di fotografie segnalate nella lettera del marzo 1917, con quelle dell’aprile dello stesso anno, si osserva come l’archivio fotografico superi le 6500 unità. Inoltre vi erano altre stampe subentrate nel fondo attraverso altri canali, ulteriori e probabili stampe di sua proprietà, e quelle donate l’anno successivo da Supino. In merito a quest’ultimo, nel novembre del 1918, Malaguzzi Valeri, nella sua costante corrispondenza con Ricci, torna a scrivere riguardo al suo archivio fotografico da poco nato: "Sto riordinando la collezione delle nostre fotografie e qualunque aumento sarà graditissimo. Supino ha dato tutte le sue dell'Università".Al 1918 si ferma la documentazione scritta sul fondo malaguzziano, ma il fondo stesso ci testimonia come negli anni successivi la morte del Malaguzzi, avvenuta nel 1928, il fondo sia stato ampliato nei decenni successivi.Il Fondo Malaguzzi Valeri è costituito da 5720 positivi, stampati per lo più con la tecnica dell'albumina e gelatina bromuro d'argento e realizzati da 118 autori diversi, dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento. I soggetti predominanti riguardano opere di pittura di artisti europei, coprendo un periodo cronologico che va dal sec. XII al sec. XX. Il nucleo più corposo riguarda opere del Museo del Prado di Madrid con 495 stampe seguito dalla Galleria degli Uffizi con 263 stampe, la Pinacoteca di Brera (257), le Gallerie dell’Accademia di Venezia (224), il Museo Nazionale di Capodimonte (217)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800418358
  • NUMERO D'INVENTARIO FMV 3 54 31
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sul supporto primario: recto: in basso - 11690 VENEZIA Maometto II - Gen. Bellini - Palazzo Layard. Riproduzione interdetta Anderson, Roma - fotografica -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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