Frazione centrale della Casa Monumentale/ eretta in Milano in Porta Venezia dall'illustre Signor Barone Ippolito Gaetano Ciani Cavaliere di più ordini
positivo,
ca 1864 - ante 1868
Positivo ritagliato ai quattro angoli, incollato su cartoncino di supporto con timbro a secco dell'autore. In basso è incollata una etichetta rettangolare con filettatura nera e decorazione agli angoli che riporta la titolazione a stampa tipografica
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Architettura - Milano - Palazzi
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MATERIA E TECNICA
albumina/ carta
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
- LOCALIZZAZIONE Noviziato di S. Ignazio
- INDIRIZZO Via Belle Arti, 56, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La fotografia fa parte di una serie di due che riprendono la Casa Rossa, già Casa Ciani, in Corso Venezia a Milano. Entrambe presentano lo stesso montaggio su cartoncino di supporto con ampia didascalia su etichetta adesiva. Il positivo in esame circoscrive il dettaglio del portone d'ingresso con la ricca decorazione in terracotta realizzata su progetto di Andrea Boni tra il 1860 e il 1861. L'edificio, progettato nel 1837 da Gaetano Casati fu rimaneggiato, modificato e arricchito della decorazione scultorea. In seguito demolito (1928) e sostituito dall'attuale palazzo in corso Venezia 37. Il timbro a secco presente sul supporto secondario attribuisce la paternità dello scatto allo studio Deroche & Heyland. Francesco Heyland (1830-1908) si trasferisce da Ginevra a Milano. Dal 1864 risulta associato a Hippolyte Deroche nella conduzione dello studio denominato "Al gran Mercurio/ Photographie parisienne/ DEROCHE & HEYLAND"; la stessa ditta era contemporaneamente attiva a Parigi in Boulevard des Capucines, 39. Il sodalizio sarà però breve perché già a partire dal 1868, con atto notarile, Heyland rileva la parte del socio e diviene unico proprietario dello stabilimento sito in Corso Vittorio Emanuele II, 16. Deroche si era trasferito a Milano dopo un esordio professionale a Bologna. Nella città emiliana tornerà e continuerà l'attività fino al 1873. (vedi anche Silvia Paoli, La fotografia a Milano: il periodo del collodio in "AFT, Rivista di storia e fotografia", anno VI, n. 11, 1990, pp. 65-75).Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800391979
- NUMERO D'INVENTARIO 31875/380
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2011
- ISCRIZIONI sul supporto secondario: recto: in basso a sinistra - A. Boni architetò - a inchiostro -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0