Cortile detto dei Carracci in S. Michele in Bosco
positivo,
post 1855 - ante 1890
Anonimo
1878
Positivo incollato su cartoncino di supporto
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Architettura - Dipinti - Chiese - Bologna
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MATERIA E TECNICA
albumina/ carta
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ATTRIBUZIONI
Anonimo: fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
- LOCALIZZAZIONE Noviziato di S. Ignazio
- INDIRIZZO Via Belle Arti, 56, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione del chiostro ottagonale di San Michele in Bosco fu un'impresa complessa che vide coinvolto Ludovico Carracci oltre a numerosi artisti appartenenti all'Accademia degli Incamminati. Il ciclo pittorico illustrava i Fatti della vita di San Benedetto e dei protomartiri Cecilia, Tiburzio e Valeriano in trentasette scene intervallate da figure di telamoni a monocromo . L'uso della tecnica ad olio su muro si rivelò quasi da subito estremamente dannosa per la conservazione e l'integrità dell'opera. A tutt'oggi restano infatti solamente alcuni frammenti dei dipinti. Visto l'immediato degrado dell'opera e il tentativo vano di successivi ripristini e restauri, l'avvento della fotografia giunse tardivamente a documentare questo luogo, in un momento in cui ormai il legame indissolubile tra forme architettoniche e pittoriche era irreparabilmente perduto. La ripresa anonima privilegia una visione ravvicinata, in prossimità della cisterna, evitando dunque la classica impostazione centrale che pone prospetticamente in primo piano l'arcata quasi fosse una cornice attarverso la quale l'occhio si avventura nello spazio del chiostro. Restringendo l'ampiezza del campo visivo, il fotografo ha cercato di porre in risalto l'opera pittorica dell'arcata sinistra (Il miracolo del monaco dissotteratto e assolto dall'obbedienza, di Alessandro Tiarini), senza preoccuparsi di rendere la spazialità complessa del chiostro, ma provando a documentare ciò che ancora era sufficientemente visibile e apprezzabile per l'occhio. Sul lato destro, accanto alla scala d'accesso al chiostro, è appena identificabile la Santa Cecilia davanti al prefetto Almachio, opera di Tommaso Campana.Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800391973
- NUMERO D'INVENTARIO 31875/374
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2011
- ISCRIZIONI sul supporto secondario: recto: in basso al centro - N. 17./ Cortile detto dei Carracci in S. Michele in Bosco - a inchiostro nero -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0