Palazzo Vecchio a Firenze

positivo, ca 1873 - ante 1895

Il positivo è incollato su di un supporto secondario di cartoncino beige a grammatura pesante

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Firenze - Architetture - Vedute - Palazzi
  • MATERIA E TECNICA albumina/ carta
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
  • LOCALIZZAZIONE Noviziato di S. Ignazio
  • INDIRIZZO Via Belle Arti, 56, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). La ripresa di Piazza della Signoria risulta particolarmente interessante per la documentazione delle vicende del trasferimento del David michelangiolesco dalla sua sede originaria alla Galleria dell'Accademia. Sugli spalti dietro la breve scalinata di Palazzo Vecchio è infatti visibile una recinzione attorno alla statua, che è completamente occultata da una struttura lignea con finestre funzionali a consentire l'illuminazione dell'ambiente interno. Si ipotizza che la situazione documentata dalla ripresa non possa essere riferibile al restauro del 1843, né al calco ricavato nel 1846, per i riscontri biografici del fotografo Vincenzo Paganori, attivo a Firenze soltanto dagli anni Sessanta.La decisione di trasferire il marmo in una sede più sicura risale al 1872, a seguito della quale si avviarono i lavori per poterlo alloggiare nelle stanze dell'Accademia. Solo a partire dall'agosto del 1873 avvenne il trasporto effettivo, compiuto con le massime precauzioni. L'ipotesi corrente trova sostegno nelle condizioni in cui il David venne ricoverato nei magazzini dell'Accademia per i successivi nove anni: prima dell'esposizione al pubblico venne infatti conservato in una scatola lignea, probabilmente progettata sulla statua direttamente dentro la piccola costruzione visibile nella ripresa.Il timbro a secco su supporto secondario riporta l'indirizzo dell'atelier di via della Scala, 1, aperto da Paganori solo nel 1877. Si deve supporre dunque che la produzione della presente stampa sia successiva alla ripresa del 1873 di almeno quattro anni.La ripresa è stata effettuata dai piani alti della chiesa di Orsanmichele
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800366383
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/297
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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