Il martirio dei Santi Valeriano e Tiburzio di Amico Aspertini
positivo,
post 1850 - ante 1874
Anonimo
1878
Il positivo è incollato su di un supporto secondario cartoncino beige a grammatura pesante
- OGGETTO positivo
-
SOGGETTO
Storie dei Santi Valeriano eTiburzio - Pitture murali
-
MATERIA E TECNICA
albumina/ carta
-
ATTRIBUZIONI
Anonimo: fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
- LOCALIZZAZIONE Noviziato di S. Ignazio
- INDIRIZZO Via Belle Arti, 56, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918). "Il Novecento, ai precedenti illustri come il restauro positivo del Cavenaghi, fece seguire e mise in campo, unitamente ad un buon intervento generale del restauratore Arturo Raffaldini, l'alta interpretazione di Roberto Longhi": così Andrea Emiliani illustra le vicende storiche e conservative degli affreschi dell'Oratorio di S.Cecilia in occasione dell'ultimo restauro del complesso nel 2005.Luigi Cavenaghi, personalità divenuta successivamente celebre per aver restaurato il Cenacolo di Leonardo, venne chiamato dal presidente del consiglio Marco Minghetti per intervenire sui dipinti del complesso bentivolesco, entro il 1874.Il fototipo in esame, date le cattive condizioni dell'affresco compiuto da Amico Aspertini, è certamente precedente al restauro Cavenaghi, tra l'altro il primo ad essere storicamente documentato. La precocità della ripresa fa dell'immagine un importante testo che mostra lo stato conservativo dell'opera tra anni Cinquanta e Settanta dell'Ottocento.Da rilevare l'utilizzo della luce radente che permette di restituire nello scatto, oltre la matericità della componente pittorica e la scabrosità superficiale del supporto murario, l'evidenza in rilievo delle decorazioni a pastiglia
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800366374
- NUMERO D'INVENTARIO 31875/288
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2011
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0