Hôtel de Ville a Lovanio

positivo, post 1861 - ante 1885

Il positivo è incollato su di un supporto secondario, un cartoncino beige a grammatura pesante

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Lovanio - Architetture - Palazzi
  • MATERIA E TECNICA albumina/ carta
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
  • LOCALIZZAZIONE Noviziato di S. Ignazio
  • INDIRIZZO Via Belle Arti, 56, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). Dopo la sua morte, il geometra Luigi Mattioli, amministratore dei beni degli eredi, propose a Francesco Malaguzzi Valeri, allora Direttore della Pinacoteca di Bologna, l'acquisto di questa raccolta grafica comprendente disegni, taccuini e materiale fotografico. L'acquisizione avvenne in due fasi, tra il 1917 e il 1918. Nei precisi elenchi che testimoniano la transazione si citano: "597 fotografie di diversi formati e soggetti montate su cartone, 624 fotografie di diversi formati e soggetti senza cartone, 31 fotografie su cartone di diverse misure, di soggetti architettonici, e 9 fotografie senza cartone, di diverse misure, di soggetti architettonici" (9 maggio 1917) e "576 fotografie di diversi formati e soggetti" (9 aprile 1918).All'interno del fondo il positivo in esame segue un'albumina compiuta dal francese Joguet, un'immagine del Municipio di Lione, la città dove fu attivo il fotografo tra il 1861 ed il 1885 (08-00366324). La similarità dei due fototipi, comparabili nella qualità della ripresa, nel formato affine e nella comune tipologia degli oggetti architettonici fotografati -Hôtel de Ville, ovvero sedi municipali- conduce verso una medesima paternità autoriale, attribuibile allo stesso Joguet. L'edificio di Lovanio, in stile gotico brabantino, venne compiuto da tre diversi architetti che si susseguirono alla guida del progetto, l'ultimo dei quali, Matthijs de Layens, avrebbe modificato di molto il l'originale prospetto, escludendo anche l'idea di costruire una torre civica come quella di Bruxelles, la cosiddetta torre 'inimitabile', che il primo architetto, Sulpitius Van Vorst, voleva eguagliare.Le statue, posizionate ad ornamento del primo ordine architettonico, vennero aggiunte con i restauri eseguiti nel XIX secolo, da collocare più precisamente tra il 1850 e il 1852, probabilmente compiuti in occasione della visita di Leopoldo I a Lovanio. La ripresa è eseguita da un punto frontale al secondo ordine del partito architettonico. Il decentramento - accentuato verso il basso - e/o la scarsa qualità dell'obbietttivo (con diaframma troppo aperto) provocano un sensibile degrado della nitidezza ai margini del fototipo nella direzione del decentramento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800366325
  • NUMERO D'INVENTARIO 31875/239
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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