BOLOGNA/ Oratorio di S. Cecilia nella/ Chiesa di S. Giacomo Maggiore/ Interno della Chiesa con le difese/ antiaeree eseguite durante la guerra 1915.18

negativo, post 1917 - ante 1918
Castelli Giovanni
1864-1921

La lastra negativa, dopo la pulitura, è stata collocata in una busta di carta conservazione e posta verticalmente sul lato maggiore entro una scatola di cartone inerte, intestata "LASTRE 7_ 21x27/ da N_000151 a N_000175". All'interno della scatola le lastre sono ordinate secondo il numero progressivo di inventario

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Bologna - Oratori - Assicurazioni contro i danni di guerra
  • MATERIA E TECNICA gelatina bromuro d'argento/ vetro
  • ATTRIBUZIONI Castelli Giovanni: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio Fotografico
  • LOCALIZZAZIONE Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici - Bologna
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La ripresa mostra l'interno dell'Oratorio di Santa Cecilia: gli affreschi che decorano le pareti laterali vennero protetti, durante la Prima Guerra Mondiale, da una doppia fila di materassi appesi, a tutela di eventuali bombardamenti aerei. I blindamenti furono posti in opera su indicazione di Corrado Ricci (1858 – 1934), in quel momento direttore generale di Antichità e Belle Arti. All'interno del faldone N° 16, è stato rintracciato, infatti, un telegramma del 10 dicembre 1917, inviato dallo stesso Ricci al soprintendente Luigi Corsini (1863-1949), nel quale raccomanda: "Data la piccolezza oratorio di Santa Cecilia non ritensi pratico sistema di saccate prego VS adottare sistema protezione usato per pittura Giotto e Mantegna a Padova con materassi pendenti". La fotografia dovette essere compiuta tra il termine del 1917 ed il 13 novembre 1918, data in cui venne comunicato dal ministro della Pubblica Istruzione l'autorizzazione alla rimozione delle difese antiaree dai monumenti. Da ricordare, che in precedenza, una circolare di Ricci del 31 maggio 1915, ordinava ai soprintendenti di documentare, tramite la fotografia, le protezioni: "Poiché verrà il giorno in cui sarà consentito di dare nel Bollettino d'Arte la cronaca dei provvedimenti presi da questa Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti contro i pericoli delle guerre, così sarò grato alla S.V. se vorrà man mano fare eseguire le fotografie dei principali lavori fatti a quello scopo". Si conservano presso l'archivio fotografico SBAP numerose riprese degli interni e degli esterni delle chiese bolognesi, che mostrano i blindamenti effettuati durante la Prima Guerra Mondiale. Il nucleo di fotografie è interamente riconducibile alla paternità di Giovanni Castelli, richieste dal soprintendente titolare in quegli anni (dal 1914 al 1933), Corsini. Giovanni Castelli (1864/ 1921) iniziò la propria attività di fotografo a Bologna nel 1891, presso Alessandro Cassarini (1847-1929). Insieme collaborarono al censimento fotografico dei castelli della regione; tale impegno permise un primo contatto con l’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti dell’Emilia (poi Soprintendenza ai Monumenti), diretto dall’ingegnere Raffaele Faccioli. In seguito Castelli continuò in proprio la collaborazione con la soprintendenza, operando al rilevamento fotografico dei beni architettonici
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265908
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000166
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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