Bologna/ Chiesa e Convento S. Salvatore/ Particolare di cassettone del soffitto/ del 2° piano

negativo, post 1898 - ante 1901
Castelli Giovanni
1864/ 1921

La lastra negativa, dopo la pulitura, è stata collocata in una busta di carta conservazione e posta verticalmente sul lato maggiore entro una scatola di cartone inerte, intestata "LASTRE 2_24x30/ da N_000026 a N_000050". All'interno della scatola le lastre sono ordinate secondo il numero progressivo di inventario

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Bologna - Conventi - Soffitti
  • MATERIA E TECNICA gelatina bromuro d'argento/ vetro
  • ATTRIBUZIONI Castelli Giovanni: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio Fotografico
  • LOCALIZZAZIONE Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici - Bologna
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'immagine riprende il vasto locale del convento dei canonici regolari di San Salvatore a Bologna, anticamente utilizzato come biblioteca, e, in seguito alle soppressioni, adibito a caserma militare. Il soffitto ligneo a cassettoni ottagonali fu oggetto di un intervento di disinfestazione contro i parassiti: è quanto viene riportato da Raffaele Faccioli (1836-1914), direttore dell'Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti dell'Emilia, nella prima pubblicazione del 1898 dedicata ai lavori compiuti dall'ente. In quell'occasione si riferisce che il provvedimento di disinfezione tramite vapori di anidride solforosa, non fu, se non inizialmente, risolutoria e la direzione del Genio militare richiese la demolizione dell'intero soffitto. L'istanza venne accolta tra il 1898 ed il 1901: nella seconda relazione dell'Ufficio regionale, edita proprio nel 1901, infatti si da conto della rimozione dei cassettoni, "L'Ufficio regionale vigilò acciocché la scomposizione fosse eseguita colla massima cura, e fece depositare le parti scomposte nel palazzo Grassi in attesa che venga l'occasione di poterle ricomporre". L'immagine, mostrando il soffitto ancora in essere, è riferibile ad un momento immediatamente precedente l'intervento. Giovanni Castelli (1864/ 1921) iniziò la propria attività di fotografo a Bologna nel 1891, presso Alessandro Cassarini (1847/ 1929). Insieme collaborarono al censimento fotografico dei castelli della regione; tale impegno permise un primo contatto con l’Ufficio Tecnico Regionale per la Conservazione dei Monumenti dell’Emilia (poi Soprintendenza ai Monumenti), diretto dall’ingegner Raffaele Faccioli. In seguito Castelli continuò in proprio la collaborazione con la soprintendenza, operando al rilevamento fotografico dei beni architettonici
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265786
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000044
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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