Bologna Museo di S. Stefano
positivo,
post 1926 - ante 1933
Mario Sansoni
1882-1975
Il positivo, privo di supporto secondario, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Santo Stefano/ da P_000295 a P_000384”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Pittura - Affreschi - Chiese
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Complesso di Santo Stefano - Chiostro benedettino - Dipinti
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ATTRIBUZIONI
Mario Sansoni: fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fototipo è stato pubblicato nel volume "Nel segno del Santo Sepolcro" a pagina 420 (a cura di Luciano Serchia, vedi BIB); la didascalia relativa all'immagine permette di determinare l'ante quem della ripresa ovvero prima del 1933, quando l'affresco fu restaurato da G.G. Mandrone. L'altarolo con nicchia ad arcosolio si trova nel chiostro benedettino, divenuto inoltre, nel 1925, lapidarium ai caduti della Grande Guerra. Il post quem dell'immagine è dato dall'attività del fotografo Mario Sansoni, che aprì nel 1926 la sede fiorentina di Borgo degli Albizi (nella casa di Mario Nunes Vais), come indica il timbro nel verso. La campagna fotografica da cui deriva il fototipo è stata realizzata dal fiorentino Mario Sansoni(1882-1975) su commissione della Frick Art Library di New York (1920- ). Il contratto, firmato il 13 agosto del 1925, prevedeva una campagna dettagliata della pittura del territorio emiliano-romagnolo, in particolare nelle città di "Forlì, Faenza, Bologna, Modena e Parma", privilegiando i secoli dal XIV al XVI. Sansoni inviava regolarmente le stampe ed i negativi alla Frick, completi degli inventari progressivi suddivisi per luogo, ancora conservati, assieme alle matrici, nella sede della biblioteca. Sin dal 1923, gli enti privati e pubblici interessati a documentare beni culturali erano obbligati ad inviare sia alla Direzione Generale di Antichità e Belle Arti, sia all'Ente competente per tutela territoriale, una doppia copia di ogni fotografia riproducente"cose d'antichità e d'arte". Attraverso questa modalità la Soprintendenza di Bologna acquisì le immagini relative al territorio di competenza (tra il 1923 ed 1939 l'ufficio bolognese fu unito nelle competenze architettoniche e storico-artistiche). Si segnala che presso il gabinetto fotografico dell'ex soprintendenza BSAE di Bologna, sede di Palazzo Pepoli Campogrande, si conservano 243 positivi dovuti alla campagna di Sansoni, commissionata dalla Frick
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265601
- NUMERO D'INVENTARIO P_000383
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0