Bologna - S. Stefano/ Chiesa dei SS. Vitale e Agricola
positivo,
post 1953 - ante 1970
Il positivo, privo di supporto secondario, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Santo Stefano/ da P_000295 a P_000384”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario. Nel verso del fototipo sono manoscritte a tutto campo diverse indicazioni per la pubblicazione dell'immagine (" foto 14 Parte II/ p. 175 des"), edita nel 1987 all'interno de "Nel segno del Santo Sepolcro", a cura di Luciano Serchia
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Architettura - Chiese
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Complesso di Santo Stefano - Chiesa dei Santi Vitale e Agricola - Interno
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MATERIA E TECNICA
gelatina ai sali d'argento/ carta
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il presente fototipo risulta pubblicato nel volume "Nel segno del Santo Sepolcro", a pagina 177 (Serchia 1987, vedi BIB); la didascalia relativa all'immagine propone una datazione tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Si segnala che i 2 positivi P_000324 e P_000325 - gelatine di formato 18x24 - sono probabilmente riconducibili ad medesima occasione, realizzati entrambi dallo studio Villani all'interno della chiesa dei Santi Vitale e Agricola, appartenente al complesso stefaniano di Bologna. La cronologia dei fototipi è collocabile tra il 1953, quando l'atelier passò da società in nome collettivo ad s.r.l. (vedi l'intestazione del timbro presente sul verso dei 2 positivi, seconda immagine in allegato), ed il 1970, anno in cui la ditta venne ceduta ad alcuni azionisti (la datazione proposta comprende quella individuata in Serchia 1987). L'interno della chiesa venne ampiamente rimaneggiato nel corso dei restauri ottocenteschi che interessarono il complesso stefaniano per un ventennio, promossi dal conte Giovanni Gozzadini e diretti dell'ingegnere-architetto Raffaele Faccioli (1836-1914). Al progetto risalente al 1874, seguirono i lavori di rimozione dell'intonaco, di apertura delle monofore absidali (1876-1877), di cerchiatura delle colonne, di smantellamento delle sovrastrutture lignee che obliteravano l'antico altare maggiore, risistemato su colonnine nel 1894, anno di inaugurazione della chiesa. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera, figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265543
- NUMERO D'INVENTARIO P_000325
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0