BOLOGNA/ Chiesa dei SS. Pietro e Paolo di S. Stefano

positivo, ca 1950 - ca 1969
Anonimo
1878

Il positivo, incollato ad un cartoncino di media grammatura color grigio-azzurro, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Santo Stefano/ da P_000295 a P_000384”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Architettura - Chiese
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Complesso di Santo Stefano - Chiesa dei Santi Vitale e Agricola - Interno
  • MATERIA E TECNICA gelatina ai sali d'argento/ carta
  • ATTRIBUZIONI Anonimo: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La datazione del fototipo risulta approssimativa, circoscrivibile indicativamente, secondo l'analisi tecnico-formale, tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Il supporto secondario riporta inoltre l'intestazione: "Soprintendenza ai Monumenti dell'Emilia in Bologna" (timbro ad inchiostro violetto), nome acquisito nel secondo dopoguerra (in precedenza, l'ufficio era nominato Regia Soprintendenza ai Monumenti dell'Emilia); tale indicazione non costituisce in ogni caso un dato certo (l'immagine potrebbe essere stata incollata al cartoncino in un periodo successivo rispetto al momento dell'acquisizione). Si segnala che la chiesa dei Santi Vitale e Agricola, cambiò titolazione nel 1931, secondo un decreto emanato dal vescovo di Bologna, Giovanni Battista Nasalli Rocca, che volle dedicarla ai protomatiri bolognesi in vece degli apostoli Pietro e Paolo (nel 1942 venne inoltre rimossa dalla facciata l'edicola con la statua benedicente di Pietro, sostuita dall'attuale bifora). Il titolo proprio della fotografia riporta ancora la vecchia dedicazione. L'interno della chiesa venne ampiamente rimaneggiato nel corso dei restauri ottocenteschi che interessarono il complesso stefaniano per un ventennio, promossi dal conte Giovanni Gozzadini e diretti dell'ingegnere-architetto Raffaele Faccioli (1836-1914). Al progetto risalente al 1874, seguirono i lavori di rimozione dell'intonaco, di apertura delle monofore absidali (1876-1877), di cerchiatura delle colonne, di smantellamento delle sovrastrutture lignee che obliteravano l'antico altare maggiore, risistemato su colonnine nel 1894, anno di riapertura al culto della chiesa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265539
  • NUMERO D'INVENTARIO P_000321
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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