Bologna, S. Stefano. Porta laterale della Chiesa di S. Pietro
positivo,
ca 1896 - ca 1907
Poppi, Pietro
1833-1914
Il positivo, incollato ad un cartoncino di media grammatura color grigio-azzurro, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Santo Stefano/ da P_000295 a P_000384”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario. Si segnala che l'immagine è stata stampata in controparte (l'iscrizione sull'architrave appare al contrario)
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Architettura - Scultura - Chiese - Restauro
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Complesso di Santo Stefano - Chiesa dei Santi Vitale e Agricola - Portale laterale
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MATERIA E TECNICA
albumina/ carta
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ATTRIBUZIONI
Poppi, Pietro: fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il negativo della presente stampa positiva si conserva presso le collezioni Genus Bononiae della Cassa di Risparmio di Bologna. Dovuta al fotografo centese Pietro Poppi (1833-1914), la ripresa venne eseguita tra il 1896 ed il 1907, anno di cessione dello studio, secondo quanto indicato nella scheda relativa alla matrice (pubblicata on-line: http://collezioni.genusbononiae.it/products/dettaglio/15048). La lastra, non presente in alcuno dei cataloghi a stampa del fotografo, dovrebbe collocarsi negli ultimi della sua attività, posteriore al 1896, quando venne edita la seconda appendice al Catalogo Generale del 1888. Rispetto al negativo, la presente stampa è in controparte, oltre a mostrare una porzione molto più circoscritta del fianco sinistro della chiesa dei Santi Vitale e Agricola, maggiormente focalizzata sul portale laterale (nella lastra i contrafforti che inquadrano l'accesso sono completamente visibili). Il progetto del portale sinistro venne portato a compimento alla fine degli anni Ottanta del XIX secolo (1888 ca., vedi Serchia 1987, p. 194), su disegno di Raffaele Faccioli (1836-1914, il disegno pubblicato in Serchia 1987, p. 192, è datato 1879-1882). La ripresa di Poppi fotografa dunque la situazione a pochi anni dal completamento dei restauri promossi dal conte Giovanni Gozzadini (1810-1887), che interessarono soltanto alcuni edifici del complesso stefaniano, tra i quali il Santo Sepolcro e la chiesa del Crocifisso, oltre alla vecchia basilica intitolata ai Santi Pietro e Paolo. Il portale risulta quasi di completa invenzione - opera di scalpellini ottocenteschi ispirati a modelli pavesi (San Michele) - integrato da qualche pezzo antico, rintracciato sul mercato antiquario. Nel 1863 il pittore Pietro Poppi (Cento, 1833 - Bologna, 1914) aprì un negozio di cartoleria in via Mercato di Mezzo 56 in società con Adriano Lodi. Nell'edificio aveva sede anche lo studio fotografico di Roberto Peli (ex collaboratore di Emilio Anriot), il quale probabilmente avviò Poppi alla professione di fotografo. Nel 1866 Poppi e Peli si associarono aprendo uno studio in via San Mamolo 102 (la ditta Peli, Poppi & C.), che rimase attivo fino al 1867, anno in cui Poppi si mise in proprio, ritornando nella precedente sede del Mercato di Mezzo. Solo nel 1869 Poppi rilevò ufficialmente La Fotografia dell'Emilia, operando anche uno spostamento di sede da via Mercato di Mezzo 56, dove venne fondata la ditta nel 1865, a via San Mamolo 101 (oggi via d’Azeglio) in Palazzo Rodriguez (edificio in cui dal ’65 al ’69 avevano operato i coniugi Ferrara, Fotografia Milanese), ma lo stesso pittore-fotografo vi lavorò sin dal 1866. Effettivamente il 17 aprile del 1866 il quotidiano “Monitore di Bologna” menziona Poppi quale direttore dello Stabilimento Fotografico dell’Emilia di via Mercato di Mezzo 56 (si segnala la tesi di Massimo Cova che vede in Poppi il fondatore della Fotografia dell’Emilia – cfr. Fotografia e Fotografi a Bologna 1839-1900, Bologna 1992, p. 277). Nel marzo del 1907 Poppi si ritirò, cedendo lo studio a Luigi Monari ed Armando Bacchelli; la Fotografia dell’Emilia passò in seguito, nel 1909, sotto la proprietà unica di Alfonso Zagnoli (chiusura definitiva della ditta nel 1921), il quale nel 1940 vendette quanto restava del fondo di lastre e positivi originali di Pietro Poppi alla Cassa di Risparmio di Bologna
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265530
- NUMERO D'INVENTARIO P_000312
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0