Bologna - Calvario - Chiesa di S. Stefano

positivo, ca 1950 - ca 1969
Poppi, Pietro
1833-1914

Il positivo, incollato ad uno schedone di cartoncino grigio, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Santo Stefano/ da P_000295 a P_000384”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario. Si segnala un'ulteriore copia positiva della lastra Poppi, P_000301

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Architettura - Scultura - Chiese
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Complesso di Santo Stefano - Chiesa del Santo Sepolcro - Sacello funerario e ambone
  • MATERIA E TECNICA gelatina ai sali d'argento/ carta
  • ATTRIBUZIONI Poppi, Pietro: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
  • LOCALIZZAZIONE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fototipo mostra il Calvario al centro della chiesa del Santo Sepolcro (già Santo Stefano) con l'annesso ambone duecentesco, in seguito alla risistemazione ottocentesca dovuta a Raffaele Faccioli (1836-1914). A completamento del restauro dell'edificio a pianta centrale, venne infatti eseguito anche il recupero del sacello funerario con una nuova base a tre gradini - dopo l'abbassamento della quota del pavimento - e con nuova scala completa di balaustra e di colonnine di gusto goticheggiante (1880-1882). I lavori vennero conclusi soltanto nel 1894, quando l'ambone fu spostato dalla sua precedente posizione, a sinistra della porta principale, per essere connesso a destra, in unione con la nuova struttura del sacello. Il negativo della presente stampa positiva si conserva presso le collezioni Genus Bononiae della Cassa di Risparmio di Bologna. Dovuta al fotografo centese Pietro Poppi (1833-1914), la ripresa venne eseguita tra il 1890 ed il 1896, secondo quanto indicato nella scheda della Fondazione (http://collezioni.genusbononiae.it/products/dettaglio/14825). La realizzazione del positivo è da collocarsi successivamente - molto tempo dopo secondo l'analisi tecnico-formale dell'oggetto - tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, quando le lastre del fondo Poppi erano già presso la Cassa di Risparmio di Bologna, proprietario e detentore dal 1940. E' noto infatti che i negativi venissero a richiesta ristampati, anche in epoca relativamente recente, presso gli studi fotografici Villani o Fotofast (il positivo in esame non riporta alcuna indicazione in merito allo stampatore). Nel 1863 il pittore Pietro Poppi (Cento, 1833 - Bologna, 1914) aprì un negozio di cartoleria in via Mercato di Mezzo 56 in società con Adriano Lodi. Nell'edificio aveva sede anche lo studio fotografico di Roberto Peli (ex collaboratore di Emilio Anriot), il quale probabilmente avviò Poppi alla professione di fotografo. Nel 1866 Poppi e Peli si associarono aprendo uno studio in via San Mamolo 102 (la ditta Peli, Poppi & C.), che rimase attivo fino al 1867, anno in cui Poppi si mise in proprio, ritornando nella precedente sede del Mercato di Mezzo. Solo nel 1869 Poppi rilevò ufficialmente La Fotografia dell'Emilia, operando anche uno spostamento di sede da via Mercato di Mezzo 56, dove venne fondata la ditta nel 1865, a via San Mamolo 101 (oggi via d’Azeglio) in Palazzo Rodriguez (edificio in cui dal ’65 al ’69 avevano operato i coniugi Ferrara, Fotografia Milanese), ma lo stesso pittore-fotografo vi lavorò sin dal 1866. Effettivamente il 17 aprile del 1866 il quotidiano “Monitore di Bologna” menziona Poppi quale direttore dello Stabilimento Fotografico dell’Emilia di via Mercato di Mezzo 56 (si segnala la tesi di Massimo Cova che vede in Poppi il fondatore della Fotografia dell’Emilia – cfr. Fotografia e Fotografi a Bologna 1839-1900, Bologna 1992, p. 277). Nel marzo del 1907 Poppi si ritirò, cedendo lo studio a Luigi Monari ed Armando Bacchelli; la Fotografia dell’Emilia passò in seguito, nel 1909, sotto la proprietà unica di Alfonso Zagnoli (chiusura definitiva della ditta nel 1921), il quale nel 1940 vendette quanto restava del fondo di lastre e positivi originali di Pietro Poppi alla Cassa di Risparmio di Bologna
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265518
  • NUMERO D'INVENTARIO P_000300
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Poppi, Pietro

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1950 - ca 1969

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'