Antisala dei Duchi: parete di Levante

negativo, ca 1931 - ca 1931
Anonimo
1878
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Mantova - Allestimenti - Restauri - Arazzi
  • MATERIA E TECNICA gelatina bromuro d'argento/ vetro
  • ATTRIBUZIONI Anonimo: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico SBAP BS
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Chizzola Porro Schiaffinati
  • INDIRIZZO via Gezio Calini, 26, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra, che illustra una stanza affacciata sul Cortile dei Cani e compresa fra Sala dei Duchi e Loggia di Eleonora, risulta pubblicata da Cottafavi nel 1931, a corredo della sua relazione sul completamento dei restauri presso l'Appartamento Grande di Castello, col titolo "Antisala dei Duchi: parete di Levante" (Clinio Cottafavi, Mantova. Palazzo Ducale, appartamento del Tasso e sala dei Duchi, "Bollettino d'arte del Ministero della pubblica istruzione", a. 25, serie III, n. 2 (agosto), 1931, pp. 88-93: fig. 6, p. 92). Per sfruttare tale sala, priva affatto di decorazioni antiche, ma incuneata nel percorso di visita del palazzo, il direttore ideò una fascia neutra compresa fra due cornici in stucco (oggi non più in sede), ricalcate su quelle vianesche dell'appartamento delle Balie, per accogliere i tre arazzi millefiori della manifattura di Bruges del primo Cinquecento, provenienti dalla Basilica di Santa Barbara, dove erano stati usati come vili tappeti. Le operazioni, sovvenzionate dalla famiglia Schiavi in memoria del defunto ingegner Andrea, furono comprese tra 1929 e 1931 e lo scatto mostra l'allestimento finale della sala (ivi, pp. 91-92). Sulla parete ad Est spicca uno dei tre arazzi fioriti (oggi conservati al Museo Diocesano di Mantova). Rientrati in Ducale da Firenze al termine della I guerra mondiale insieme agli arredi isabelliani e alle moltissime opere partite da Mantova fra 1917 e 1918 per essere poste in salvo dai possibili bombardamenti (Giuseppe Gerola, Relazione del R. Sovraintendente dei monumenti della Romagna incaricato delle operazioni di sgombero di oggetti d'arte compiute nella provincia di Mantova, "Bollettino d'arte del Ministero della pubblica istruzione", a. 12, nn. 9-12 (settembre-dicembre), 1918, pp. 270-272), tali arazzi furono, negli anni Venti, oggetto di un progetto di restauro del quale la recente bibliografia pare non essere a conoscenza. Tra 1926 e 1928 si tenne un fitto scambio epistolare tra il Sovrintendente di Verona (Gino Fogolari) e l'arazziera Minna Garoglio di Firenze. Dopo il rigetto di un preventivo di spesa troppo elevato per le finanze ministeriali, nel tentativo di contenere i costi ci si rivolse alla ricamatrice Caterina d'Indri di Venezia, che iniziò, nella città lagunare, a intervenire sull'arazzo più ammalorato. Nel 1929 si completò a Firenze, grazie alla mediazione del locale Sovrintendente, la ricomposizione di questo stesso arazzo a cura della prima candidata Minna Garoglio (Soprintendenza BAP Brescia, Archivio Monumenti, b. 187: Mantova, Palazzo Ducale, Pratica generale). Per altre notizie relativi a questa serie di arazzi si veda: Renato Berzaghi, Stefano L'Occaso, Dipinti e arazzi. 1430 - 1630, Mantova, Publi Paolini, 2011, nn. 20-22 pp. 56-60
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303230340
  • NUMERO D'INVENTARIO 4025
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Brescia Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI lato emulsione: in basso al centro e a destra - 4025 (reiterato; a destra il 5 corretto su un 4) - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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