Cavaglià

positivo, ca 1870 - ante 1878

Piccola stampa all'albume incollata su supporto secondario e inserita in un album

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Le Lieure - Ritratti fotografici - Uomini - Delinquenza - Omicidio - Antropologia criminale
  • CLASSIFICAZIONE RITRATTISTICA
  • AMBITO CULTURALE Ritrattistica
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Antropologia criminale "Cesare Lombroso"
  • INDIRIZZO Corso Massimo d'Azeglio 52, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giovanni Cavaglià detto Fusil (fucile, in dialetto piemontese), per Lombroso è “uno dei tipi più perfetti dell’uomo delinquente” (Lombroso, 1878). Nel 1877 il cadavere del carbonaio Gambro fu ritrovato, chiuso in un armadio, nella sua bottega nel pieno centro di Torino. I sospetti degli inquirenti e dell’opinione pubblica si concentrarono subito sul suo aiutante, tale Giovanni Cavaglià (Gazzetta piemontese, 29/8/1877). Egli fu arrestato in Svizzera, dove era fuggito rendendosi latitante, e una volta riportato in Italia fu imprigionato presso il carcere torinese “Le Nuove”, dove morirà suicida il 18 febbraio del 1878, dopo cento giorni di detenzione, Lombroso stesso ne eseguirà l’autopsia.(fonte: L. Spanu, Casi lombrosiani, Fondazione F. Burzio – Centro Studi piemontesi, Torino 2014, pp. 50-58.) Il volto di Cavaglià estrapolato da questa fotografia compare stampato in una tavola della seconda edizione de L'uomo delinquente datata appunto 1878 (fonte LOMBROSO C., 1878. L’uomo delinquente in rapporto all’antropologia, alla giurisprudenza e alle discipline carcerarie. II edizione, Bocca, Torino)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100407681-47
  • NUMERO D'INVENTARIO 4/5/1146
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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