All’interno di una scatola di legno a forma di parallelepipedo, trovano posto un magnete a ferro di cavallo a lamine sovrapposte e una campana di vetro. Sotto la campana si inserisce un piattello contenente acido solforico diluito e zinco. La reazione produce idrogeno, che sale lungo la campana. L’idrogeno così formato viene convogliato attraverso un tubicino di metallo, sino a una chiusura a rubinetto. All’apertura del rubinetto, dall’ugello fuoriesce l’idrogeno. Contemporaneamente si agisce sulla leva posta nella parte alta dell'apparato, provocando l’allontanamento repentino dell’avvolgimento dalle espansioni della calamita racchiusa nella scatola. Nel punto di distacco scocca una scintilla che infiamma l’idrogeno, il quale a sua volta incendia lo stoppino immerso in olio lampante. Questa piccola lampada a olio, che si stacca facilmente dal supporto, serviva ad accendere altre lampade o candele o altro.