battesimo di Cristo

formella, 1510 - 1520

Formella in terracotta di forma quadrata con bassorilievo. Le figure hanno parti in forte aggetto dovute a una modellazione diretta senza l'ausilio di calchi. La formella mostra l'episodio del battesimo di Cristo da parte di San Giovanni Battista. La struttura della scena è bipartita: al centro Cristo è in piedi, immerso nel fiume Giordano per parte degli arti inferiori, mentre il Battista gli versa l'acqua sul capo. Sulla sinistra, in secondo piano, due angeli contemplano la scena. Giovanni Battista indossa una tunica di crine di cammello con mantello che poggia sulla spalla destra. La mano sinistra regge una ferula terminante con croce; mancante l'avambraccio e la mano destra. Il Cristo è con il petto nudo mentre dalla vita fino alle ginocchia è ricoperto da un drappo. I volti dei due personaggi sono somiglianti caratterizzati dalla folta barba e dai lunghi capelli che ricadono sino alle spalle. I due angeli indossano una morbida veste da cui sporgono le ali appena accennate e sorreggono la veste del Cristo. Le cromie della formella originano una netta distinzione tra i due campi, quello del cielo azzurro e quello del paesaggio e dei personaggi bianchi. Il giallo delle aureole e della ferula si colloca in una linea continua.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO formella
  • MATERIA E TECNICA MAIOLICA
    terracotta/ smaltatura
  • ATTRIBUZIONI Buglione, Santi (1494-1576)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La provenienza dell'opera è sconosciuta. Si ipotizza che fosse la formella principale di un fonte battesimale con i tradizionali sei episodi della vita di Giovanni Battista: tipologia ricorrente nei primi decenni del Cinquecento in particolare nei lavori di Giovanni Della Robbia, Benedetto e Santi Buglioni (Gentilini 1990; Gentilini 1992, pp. 283-295, 395, 433-434; Gentilini, Vaccari 2000, Gentilini 2000). L'opera è stata collocata all'interno dell'attività della famiglia Buglioni e, in particolare, è datata fra la realizzazione del fonte battesimale di San Giusto in Piazzanese (1505-1510), opera di Benedetto, e dell'Immacolata a Rignano sull'Arno, attribuita al nipote Santi (circa 1520). A oggi è riconosciuta come opera d'esordio del giovane Santi (1494-1576) ancora legato alle direttive dello zio. Riguardo la composizione dell'opera è stata individuata sia l'influenza dell'arte "robbiana" con cui i Buglioni erano in concorrenza e sia un riferimento specifico al celebre "Battesimo" di San Salvi dipinto dal Verrocchio attorno al 1475 (ora conservato a Firenze, Galleria degli Uffizi) e del quale Benedetto Buglioni fu probabilmente allievo.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ UNIMI
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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