pianeta - manifattura francese (secondo quarto||terzo quarto sec. XVIII||sec. XX)
Tessuto operato a fondo taffetas rosa. Motivo ad andamento sinuoso creato da tralci argentati stilizzati con spine, le cui anse sono campite da due elementi architettonici rettangolari affiancati in diagonale, di cui uno, il più esterno, presenta al centro un arco a tutto sesto strombato. Attraverso quest’ultimo si riconoscono elementi fitomorfi. I tralci sostengono il calice del fiore da cui ricadono stami a grappolo composti da più sfere sulle tonalità dell’azzurro. Sul retro della pianeta, nella zona inferiore della colonna centrale, è applicato un tessuto diverso fondo rosa più carico, sul quale sono stati ricamati tre stemmi che raffigurano Sant’Erasmo v.m., l’ostensorio raggiato e l’arme della Città. I galloni sono tessuti in seta bianca ed argento filato con un motivo a piccole corolle a cinque petali alternante ad un nastro zigzagante.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO pianeta
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MATERIA E TECNICA
filo d'argento/ taffetas/ broccata in seta/ tessitura
filo d'argento/ tessitura/ tessitura
filo di seta/ lavorazione ad ago
- AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE MAST Castel Goffredo - museo della Città
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Antica Prevostura
- INDIRIZZO Via Andrea Botturi, 3, Castel Goffredo (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Piuttosto inconsueto nell’impostazione, che affianca infiorescenze isolate fuori scala ad elementi architettonici, il tessuto in origine era destinato all’abbigliamento femminile, come si desume da un inventario parrocchiale in cui si legge “abito da donna smontato”. Nei secoli scorsi era infatti prassi donare alle chiese vesti preziose che venivano smembrate e ricomposte per realizzare le vesti liturgiche. È probabile che il tessuto in esame sia stato utilizzato in origine per confezionare un abito da sposa e che il dono sia stato molto apprezzato, soprattutto se si considera che liturgicamente il rosa è il colore più raro, essendo usato solo due volte l’anno, ossia nella III domenica di Avvento e nella IV domenica di Quaresima. La struttura compositiva di ampie dimensioni modulari è riconducibile al decoro definito “a isolotti”, affermatosi in Francia nel quarto decennio del XVIII secolo, in cui si mescolano elementi architettonici e naturalistici definiti da una grafia precisa e da una sapiente resa volumetrica dovuta alla presenza delle trame broccate proposte in varie gradazioni tonali. È da porre in risalto la presenza dei due elementi architettonici con arco a tutto sesto, proposti quasi sotto forma di rudere archeologico e sapientemente risolti al fine di evidenziare le peculiari caratteristiche formali messe in risalto dalla particolare lumeggiatura, senza essere soffocati dall’esuberanza dei motivi floreali. Questi ultimi si caratterizzano per l’estrema fantasia e la resa tridimensionale che, insieme, rimandano, al ricercato mondo esotico particolarmente apprezzato all’epoca. L’impiego delle trame metalliche aggiunge preziosità e tocchi quasi astratti. Sul retro della pianeta, si identificano tre stemmi: la figura di Sant’Erasmo v.m., copatrono e titolare della chiesa prepositurale di Castel Goffredo; l’ostensorio raggiato, simbolo della Compagnia del SS. Sacramento e l’arme della Città.\n\n\n\n
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE S23
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0