Donazione di Costantino. Donazione di Costantino
L'opera immortala il momento dell'incontro tra l'Imperatore romano Costantino e il papa, Silvestro I. \nLa scena è ambientata all'interno di un edificio che ricorda l'antica basilica di San Pietro, con la lunga navata paleocristiana in prospettiva, l'abside caratterizzato da mosaici e la tomba di Pietro di cui si riconoscono le colonne tortili in fondo. In secondo piano, dietro una serie di personaggi con pose plastiche di derivazione raffaellesca, si svolge la scena della donazione.\nIl papa è posto sotto un baldacchino in trono, riceve l'imperatore che porta in dono una statua dorata della Dea Roma, simbolo della sovranità sulla città. Intorno alla scena assiste un'ampia folla. Il disegno è simmetrico, segue un'impostazione prospettica rigorosa facendo convergere tutte le linee al centro dove è posto l'altare.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ inchiostro/ acquarello
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
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ATTRIBUZIONI
Sanzio, Raffaello (1483-1520)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici di Pavia. Collezione Malaspina
- LOCALIZZAZIONE Castello Visconteo
- INDIRIZZO Viale XI febbraio, 35, Pavia (PV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La donazione di Costantino è uno degli episodi leggendari più noti riguardanti la vita dell'imperatore. La leggenda vuole che sia stato Costantino a donare a papa Silvestro I la città di Roma fondando così il potere ecclesiastico. In realtà l'episodio, come dimostrato da Lorenzo Valla nel 1440, è un falso storico.\nVasari elencò diversi ritratti riconoscibili tra i personaggi, tra questi si ricordano: Giulio Romano, Baldassarre Castiglione e Giovanni Pontano. \nL'invenzione dell'opera si deve a Raffaello Sanzio che realizzò i cartoni e prese parte ai lavori per la prima parete, prima di morire improvvisamente il 6 aprile 1520. L'opera fu conclusa dai suoi allievi, in particolare Giulio Romano e Giovan Francesco Penni.\nIl foglio pavese fu precedentemente considerato dal Malaspina "Ambrogio che incontra Teodosio" e fu ricondotto alla mano di Federico Barocci, della quale è nota la pala custodita nella navata sinistra del Duomo di Milano "Sant'Ambrogio impone la penitenza all'imperatore Teodosio I" datata al 1603.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Musei Civici di Pavia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0