Lo sposalizio della Vergine. Sposalizio di Maria Vergine

pala d'altare, post 1504 - ante 1504
  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Sanzio, Raffaello (1483-1520)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In questo dipinto giovanile Raffaello fonde la capacità compositiva appresa nel corso della collaborazione col Pinturicchio insieme alla limpidezza statuaria di Perugino, creando un'armonia delle figure inserite nello spazio in un rapporto perfettamente organico col tempio retrostante, grazie anche a dei precisi rapporti matematici: ad esempio, la tavola ha le proporzioni di due a tre; le figure riempiono esattamente la metà inferiore della tavola. Non mancano precisi riferimenti simbolici: infatti, la Vergine e San Giuseppe sono accompagnati rispettivamente da cinque vergini e cinque giovani, così da formare un gruppo di dodici persone, come i dodici apostoli; se si conta anche il sacerdote si forma il numero di tredici, come Cristo e i suoi discepoli. Del tempio si vedono dodici colonne e sette lati: sette come il numero dei pianeti, dei doni dello Spirito Santo, delle comunità cristiane menzionate da San Giovanni (per altri riferimenti si veda K. Oberhuber 1999).||Le notizie che si riferiscono ai vari passaggi di proprietà sono desunte dal saggio sulla pala di P.L. De Vecchi (in Bertelli-De Vecchi-Gallone-Milazzo, 1983). L'intervento di pulitura operato nel 1983 (anno in cui vennero realizzate anche varie riflettografie, fotografie agli ultravioletti e a raggi infrarossi, riportate nel volume precedentemente indicato) ha messo a nudo un tratto della cimasa bianca in corrispondenza della lanterna della cupola evidenziando come questa non proseguisse al di sotto del bordo nero; Raffaello aveva cioè effettivamente voluto che la lanterna apparisse tagliata dalla cornice della pala (si ricorda che la cornice attuale risale invece al 1858-1859, si veda Olivari, 1984). Bertelli (1992) sulla base dell'analisi fotografica precedentemente segnalata mette in luce come Raffaello operi ispirandosi nel metodo e nella tecnica al trattato "De prospectiva pingendi" di Piero della Francesca, pur con qualche piccola variazione. Lo studioso ha inoltre esaminato le modifiche introdotte nel corso della realizzazione dell'opera da pittore stesso. E' stato identificato solo un foglio che si riferisce alla pala e che reca studi per le tre teste più vicine alla Vergine, oggi conservato presso l'Ashmolean Museum di Oxford (P II 514).
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • ENTE SCHEDATORE R03/ S27
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006||2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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