violoncello di Messori, Pietro (sec. XX)

violoncello post 1928 - ante 1932

Violoncello di buon formato, caratterizzato, per quando riguarda la tavola armonica, da fori armonici di dimensioni considerevolI, che denotano indecisioni nell'esecuzione. Il filetto è posizionato all'interno del bordo dello strumento con sguscia verso l'esterno piuttosto piatta e non ben definita. Le punte, non di grandi dimensioni, sono eccessivamente arrotondate e poco definite nel profilo e nella sguscia presentano un filetto con la porzione più laterale nera leggermente allungata. La vista laterale della cassa evidenzia un bordo sottile e la bombatura del fondo che appare più alta di quella della tavola. Le bombature sono ben scolpite e ben raccordate alla sguscia verso il bordo. Le testa nella vista frontale presenta un occhio molto sporgente con il primo giro contenuto in altezza.\nLo smusso leggermente arrotondato disegna lo sviluppo della chiocciola. La vernice eccessivamente cristallina presenta un caratteristico craquelé.\nIl fondo e la tavola armonica sono costituiti da due pezzi giuntati al centro. Il ponticello non è originale.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO violoncello
  • MATERIA E TECNICA legno di acero
    legno di ebano
    legno di abete rosso o abete bianco
  • ATTRIBUZIONI Messori, Pietro (1870-1952)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Violino. Civiche Collezioni Liutarie - Liuteria italiana del Novecento
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Arte
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi 5, Cremona (CR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pietro Messori, liutaio con bottega in Modena (via Emilia 20), partecipa alla Mostra-concorso nazionale di liuteria moderna, organizzata a Cremona dal 16 maggio al 15 giugno 1937 in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Antonio Stradivari con sei violini, due viole e un violoncello. Viene premiato con la medaglia di bronzo nella categoria "violoncello". Secondo quanto prevedeva il regolamento del concorso, gli strumenti vincitori vennero acquisiti dall'Ente Nazionale per l'Artigianato e le Piccole Industrie (ENAPI) che nel 1938 li donò al costituendo Museo di liuteria moderna che doveva avere sede a Cremona. Pietro Messori, poco più che ventenne, si dedicò alla liuteria seguendo i consigli di Giuseppe Sgarbi. Nonostante avesse terminato il suo primo violino nel 1893, già nel 1894 ottenne una medaglia di bronzo all’Esposizione di Milano; lo stesso premio gli venne conferito a Torino nel 1899. Con il nuovo secolo arrivarono anche i riconoscimenti internazionali: nel 1900 vinse una medaglia d’argento all’Esposizione di Parigi ed argento conseguì anche a Saint Louis nel 1904 per due violini ed una viola. Nel 1905 accettò l’invito di Giuseppe Fiorini a Monaco e l’esperienza diede subito buoni frutti visto che nel 1906 vinse a Milano la medaglia d’oro per un quartetto. Nel 1925 Messori si trasferì a Modena e l’anno successivo vinse ancora una medaglia d’oro al concorso di Genova. Non fu solo un liutaio di talento, ma anche un curioso personaggio: distruggeva tutti gli strumenti che non lo soddisfacevano, fatto che spiega l’esiguità della sua produzione; raramente poi acconsentiva a vendere i suoi strumenti, preferendo prestarli a concertisti di grido. Messori si ispirò a canoni costruttivi della grande tradizione cremonese rivelando una mano abilissima e particolare attenzione alle finiture. Si cimentò anche nella costruzione di chitarre, arpe e mandolini.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo del Violino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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