Episodi della vita di santa Margherita d'Antiochia

dipinto murale post 1400 - ante 1410

Gli episodi della vita di santa Margherita d'Antiochia si sviluppano sulla parete meridionale e sulla controfacciata della chiesa. Essi erano costituiti - prima del 1974 - quando fu effettuato lo stacco abusivo dei primi due riquadri con la Conversione di santa Margherita e con Il governatore Olibrio che si invaghisce di santa Margherita, - da quindici scene entro riquadri, tredici dei quali disposti su due registri della parete laterale e i rimanenti sulla controfacciata. Attualmente restano tredici scene che, secondo un ordine di lettura che procede da sinistra a destra, raffigurano: l'Incontro di Olibrio e S. Margherita, Olibrio convoca S Margherita, Olibrio chiede a S. Margherita un gesto pubblico di conversione al paganesimo, la prima Tortura di S. Margherita e S: Margherita messa in prigione. Quindi, nel registro inferiore troviamo: S: Margherita sottomette con la croce il demonio comparso nelle sembianze di un drago, S. Margherita condotta davanti ad Olibrio, la Tortura con le torce accese, la Tortura dell'immersione nella tinozza di acqua gelida, la Decapitazione dei pagani convertiti e S. Margherita in attesa di essere decapitata. Sulla controfacciata si scorgono alcuni lacerti dei due ultimi episodi con S. Margherita in carcere e con la Decapitazione della santa.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA affresco
  • ATTRIBUZIONI Maestro Delle Storie Di Santa Margherita (notizie Sec. Xiv Fine-sec. Xiv Inizio)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Margherita
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dal punto di vista stilistico gli affreschi in esame si distinguono per l'elegante condotta pittorica e la delicata stesura del colore, giocata su graduali passaggi luministici e tonali, ai quali spetta la definizione dei volumi e la continua ricerca di una solida consistenza plastica, mai sopraffatta da ricercatezze calligrafiche. Ne sortisce un effetto di compostezza monumentale, alleggerita dalla preziosa tessitura cromatica rispondente alle aspirazioni cortesi di una probabile committenza di rango elevato. Le esigenze rappresentative sono qui tuttavia piegate alle modalità espressive del linguaggio schietto e realistico tipico della cultura figurativa lombarda di fine Trecento. Tutte le scene, infatti, sono caratterizzate da notevole dinamismo, concitazione e da una ricca gestualità finalizzata a stabilire un diretto rapporto di comunicazione con lo spettatore. Il ciclo, di elevata qualità esecutiva, ma inspiegabilmente poco noto nonostante la segnalazione di Oleg Zastrow e l'accurata analisi di Laura Polo d'Ambrosio, si inserisce nel clima di transizione che andava elaborando, tra il XIV e il XV secolo, nuove forme espressive basate su dolci impasti di colore. La personalità stilistica dell'anonimo autore, inizialmente designato come "Maestro delle storie di santa Margherita", è stata delineata con precisione da Laura Polo d'Ambrosio che ha rintracciato un significativo legame tra gli affreschi della chiesa di S. Margherita e la temperie culturale che caratterizza la decorazione parietale degli oratori viscontei. In particolare, la studiosa ha ravvisato analogie di soluzioni tecniche e di formule espressive con le opere assegnate alla tarda attività del pittore Pacino da Nova (o Pecino da Nova) - già soprannominato Maestro di san Nicolò ai Celestini - restringendo la proposta di datazione ai primissimi anni del XV secolo.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Provincia di Lecco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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