Palamede
statua
post 1804 - ante 1808
Canova, Antonio (1757-1822)
1757-1822
Nudo maschile a figura intera stante. La figura ha il volto ruotato verso la sua sinistra. Nella mano destra regge un parazonio con incise alcune lettere dell'alfabeto greco; la sinistra è appoggiata a un tronco d'albero.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
marmo di Carrara scolpito
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ATTRIBUZIONI
Canova, Antonio (1757-1822)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Villa Carlotta. Collezione Giovanni Battista Sommariva
- LOCALIZZAZIONE Villa Carlotta - complesso
- INDIRIZZO Via Regina, 2, Tremezzo (CO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Palamede è la prima di una serie di importanti statue commissionate da Giovan Battista Sommariva al maggiore scultore dei suoi tempi, Antonio Canova. Da sempre considerata uno dei capolavori della collezione Sommariva e del museo di Villa Carlotta, il Palamede giunse a Tremezzo nel 1819 e fu collocato in una sala appositamente attrezzata con una quinta di specchi per esaltarne l'assoluta perfezione formale anche nella parte posteriore, con un effetto che è stato ripristinato nell'attuale allestimento. Canova realizzò la scultura nel suo studio di Roma nel 1803-1804 ma a causa dei danni provocati da un'inondazione del Tevere nel 1805 la statua cadde dal suo basamento di legno rompendosi in più punti e rischiando di ferire seriamente lo stesso Canova. Alla luce dei danni subiti dall'opera, Sommariva chiese un parziale risarcimento del prezzo già pagato, ricevendo un netto diniego da parte dello scultore: "Canova non ribassa i prezzi. Farà un'altra statua", fu la sua risposta. Temendo i tempi lunghi richiesti dall'esecuzione di una nuova statua Sommariva accettò che Canova restaurasse il Palamede, con un intervento "di sutura" i cui segni sono riconoscibili soprattutto sul braccio destro e sulla coscia sinistra. Il soggetto del Palamede dovette apparire particolarmente significativo a Sommariva, che poteva accostare la propria sfortuna politica presso il regime napoleonico alle vicende dell'eroe greco vittima innocente delle calunnie di Ulisse. La morte dell'eore, cui si attribuiva l'invenzione di alcune lettere dell'alfabeto e del gioco dei dadi e degli scacchi, fu provocata da una falsa accusa di tradimento a favore dei Troiani mossa da Ulisse per vendicarsi del fatto che Palamede fosse riuscito a smascherare la follia da lui simulata per non prendere parte alla guerra di Troia. Nella sua statua Canova celebra la bellezza ideale del giovane eroe, accompagnandola con attributi iconografici collegati alle invezioni a lui attribuite dal mito: le lettere greche, che vediamo incise sul fodero della corta spada (parazonio) retto nella mano destra, e una coppia di dati, ora perduta, collocata nella mano sinistra.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- ENTE SCHEDATORE R03/ Provincia di Como
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0