Madonna con il Bambino tra i santi Sebastiano, Pietro, Andrea e Rocco. Madonna con Bambino e Santi
In un primo piano che non lascia spazio a digressioni visive, la sacralità del gruppo è colta da un'intensità luminosa modulata con il lampo di un'istantanea, che accende i colori e leviga le superfici. Nel cono d'ombra della Vergine fa capolino il volto di S. Andrea, i cui tratti somatici variano poco da quelli di S. Pietro sulla destra. I quattro santi, disposti in ordinata simmetria ai lati della Madonna, riproducono lo schema compositivo della "sacra conversazione", particolarmente diffuso in area veneta tra la fine del Quattrocento e la prima metà del secolo successivo, e destinato per lo più alla devozione privata. La raffigurazione è stesa su un supporto ligneo assemblato con due assi di pioppo disposte in senso orizzontale secondo una pratica consueta in ambito veneziano. Il restauro condotto sull'opera nel 2002, coinciso con l'acquisto sul mercato antiquario, ha rilevato vecchie ma trascurabili ridipinture nello spazio tra i volti dei SS. Sebastiano e Pietro. Solo la cornice originaria è stata sostituita da una di gusto neorinascimentale di buona fattura.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Marconi, Rocco (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Sistema Museale Montichiari Musei
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Tabarino
- INDIRIZZO Piazza Teatro, 23, Montichiari (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola, acquistata nel 2002, giunge nella collezione di Luigi Lechi sprovvista di una precisa indicazione sull'autore, sebbene la sua storia risulti già instradata in un percorso critico avanzato. La prima menzione risale al 1871 quando l'opera, presente nella celebre raccolta veneziana del principe Giuseppe Giovannelli, viene attribuita al friulano Martino da Udine, detto Pellegrino da S. Daniele, paternità confermata nei successivi passaggi presso le collezioni milanesi di Bruno Canto e Michele Bagnarelli. Dopo l'ulteriore proposta di Roberto Longhi, che avanza il nome del trevigiano Sebastiano Florigerio, nel 1974 l'opera è restituita a Rocco Marconi. Cresciuto nella bottega di Giovanni Bellini, di cui diviene il più valido collaboratore, Marconi è un pittore dai natali incerti tra Bergamo e Treviso, che dal secondo decennio del Cinquecento innesta sulle modalità pittoriche dell'anziano maestro, le forme abbondanti della pittura di Palma il Vecchio, alle cui dipendenze forse Marconi passa dopo la morte di Bellini, nel 1516.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Civiltà Bresciana
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2014||2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0