Ragazzo con fascio di asparagi. Figura maschile
dipinto,
ca. 1710 - ca. 1710
Recentemente sottoposto a un'ordinaria sostituzione della vernice ossidata (2012), l'opera si presenta oggi in buono stato di conservazione. La tela raffigura un giovane ragazzo vestito di stracci che esibisce un mazzo di grandi asparagi coltivati: la stesura pittorica, sciolta e materica evidenzia con accentuato luminismo i volumi del volto, del collo e delle mani, modulando le vesti rattoppate e solcando verticalmente i gambi di asparago avvolti in un panno e tenuti insieme da due giri di spago.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Cipper, Giacomo Francesco Detto Todeschini (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Sistema Museale Montichiari Musei
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Tabarino
- INDIRIZZO Piazza Teatro, 23, Montichiari (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è acquistato da Luigi Lechi nel 1975 presso il restauratore Benito Podio come opera di Giacomo Francesco Cipper detto il "Todeschini". L'artista deve la propria fortuna a scene di genere complesse e articolate, gremite di povere genti che dialogano tra loro mediante una caricata gestualità oppure ritratte singolarmente. Significativi per l'interpretazione del dipinto sono il gesto con cui la figura, in atteggiamento giulivo, indica con la mano sinistra il mazzo. I brani di natura morta assumono infatti nella produzione del Todeschini precise valenze simboliche. Se nel XVIII secolo l'asparago selvatico era un cibo popolare, i grandi asparagi indicati dal ragazzo erano riservati alle tavole delle classi più agiate, forse a sottolineare la chiara dicotomia tra l'esclusività del cibo e la modesta condizione del giovane. Nell'opera in esame appare ardua l'interpretazione univoca del suo significato allegorico, in quanto il consistente mazzo potrebbe essere un semplice augurio d'abbondanza o un'allegoria della primavera, stagione di produzione dell'asparago, anche se non si può escludere un più complesso richiamo a significati ludici oppure erotici. Del medesimo soggetto sono note altre due versioni: una pubblicata in Collezioni Private Bergamasche (II, 1981, p. 403) ed un'altra ancora sul mercato antiquario.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Civiltà Bresciana
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2014||2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0