Eliseo resuscita il figlio della vedova di Sarepta

arazzo, ca. 1550 - ca. 1560

Nell'arazzo è raffigurato un unico episodio, suddiviso in tre scene. In primo piano si può osservare la prima: Elia, con un cappuccio in testa, coperto da una veste bianca decorata a ricamo e da un manto blu, si china verso il piccolo figlio morto della vedova. Il bambino è adagiato sulle gambe della madre, seduta. In secondo piano, sulla sinistra si svolge la seconda scena: attraverso l'arco d'ingresso di un edificio in rovina che si affaccia su un pronao con colonne corinzie policrome, è visibile il bambino disteso su un letto al cui bordo vi è Elia inginocchiato. La terza scena è rappresentata in secondo piano, sulla sinistra: Elia esce dalla casa tenendo in braccio il bimbo resuscitato; la vedova corre incontro ai due. Nel paesaggio sullo sfondo sono raffigurati un edificio antico in rovina a destra e un tempietto a pianta centrale davanti alla città di Sarepta.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO arazzo
  • MATERIA E TECNICA lana/ lavorazione a telaio
    seta
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Di Bruxelles
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Versyp (1969, pp. 413-414, tav. 22) pubblica questo arazzo con il titolo (erroneo) di Eliseo che resuscita il figlio della donna di Sunam. La scena è correttamente interpretata da Roethlisberger (1971, pp. 110-112, tav. 25) che rileva le derivazione dell'edificio sulla sinistra da un episodio del ciclo delle Storie di Tobia, il cui disegno, attribuito a Barend Van Orley, è conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca. 1550 - ca. 1560

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE