Studio per la Distruzione di Gerusalemme. Studio per la Distruzione di Gerusalemme
disegno
1867 - 1867
Hayez Francesco (1791-1882)
1791-1882
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ grafite/ pennello e inchiostro
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ATTRIBUZIONI
Hayez Francesco (1791-1882)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco. Galleria d'Arte Moderna di Milano Collezione Gaetano Imperatori
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Entrato nelle collezioni comunali con il legato Gaetano Imperatori del 1881, il grande studio per la "Distruzione del Tempio di Gerusalemme" arricchisce e completa la copiosa documentazione grafica che illustra la lunga e complessa genesi creativa del dipinto eseguito dal maestro nel 1867 e oggi conservato presso le Gallerie dell'Accademia a Venezia. Per lo spessore della carta e per le dimensioni, l'opera in esame può quasi considerarsi un cartone preparatorio per la versione finale dipinta in cui l'artista traccia nella parte centrale un'idea compositiva che corrisponde, seppure con sensibili varianti alla versione finale dipinta, completandola con acquarello rosso, azzurro, ocra, giallo, grigio e bianco, mentre lascia allo stato di abbozzo a matita la parte sinistra. Hayez introduce per la prima volta nei suoi studi preparatori la struttura dell'ara, che diverrà l'elemento focale della scena, Oltre ad una maggiore concentrazione spaziale e prospettica sia dell'ara che del gruppo di figure centrale, numerose sono le varianti rispetto alla tela. Se l'azione è concitata e l'imperatore Tito rimane il perno della composizione, molti personaggi si ritrovano assai simili nel quadro, altri furono aggiunti e altri ancora non vi figurano. Anche il soldato di profilo accanto a Tito, ritagliato da un'altra carta e incollato sul disegno, non trova un preciso corrispettivo nel quadro, e così pure l'arciere accanto alle insegne. Considerato della mano di Francesco Hayez da Moschini (1970) e Perissa Torrini (1995), mentre Mazzocca lo ritiene come un d'après (1994), questo disegno mostra, proprio per la presenza di parti ritagliate e aggiunte, prove simili alla tecnica scenografica e le numerose differenze compositive con il quadro sembrano testimonianze di tentativi, modifiche e cambiamenti tipici della fase preparatoria.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0