Ventura Fenaroli arrestato nella chiesa del Carmine di Brescia dai Francesi. Ventura Fenaroli arrestato nella chiesa del Carmine di Brescia dai Francesi

disegno 1834 - 1834
  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite/ acquerello
  • ATTRIBUZIONI Hayez Francesco (1791-1882)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco. Galleria d'Arte Moderna di Milano Collezione Pompeo Marchesi Collezione Giuseppe Vallardi
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno, sconosciuto alla bibliografia hayeziana, sarebbe stato eseguito d'après il dipinto intitolato "Ventura Fenaroli arrestato nella chiesa del Carmine di Brescia da' Francesi"di Francesco Hayez e riproduce nello stesso verso e in più piccola scala la composizione realizzata nel 1834. Il quadro fu commissionato da un discendente del celebre eroe bresciano, il conte Ippolito Fenaroli (1798-1862), e illustra il momento in cui il suo avo, scoperta la congiura alla quale aveva ordito contro i Francesi, viene dagli stessi arrestato davanti alla chiesa del Carmine, dopo che Ventura aveva cercato inutilmente rifugio all'interno della cappella di famiglia. L'arresto e la morte del condottiero Ventura Fenaroli furono l'episodio culminante della cosiddetta congiura bresciana del 1512 ordita contro i Francesi che, a seguito della Lega di Cambrai, avevano sottratto la città al dominio della Repubblica di Venezia. Rispetto alla realtà dei fatti, per cui sembra che la cattura del Fenaroli sia avvenuta in seguito alle delazioni di un sensale di cavalli, Hayez preferì attingere alla versione più eroicizzata fornitagli dalla "Descrittione del sacco di Brescia fatto da Gastone di Fois l'anno 1512" di Cesare Anselmi, secondo la quale il protagonista, nascostosi nel sepolcro di famiglia nella chiesa del Carmine e scoperto per colpa del cane messosi sulle tracce del padrone scomparso, si era ferito e non riuscì a sfuggire all'arresto e conseguente impiccagione per mano dei Francesi. La complessa vicenda acquistava nel dipinto di Hayez il valore di exemplum patriottico, oltre che di celebrazione di una gloria familiare (F. Mazzocca, Francesco Hayez: catalogo ragionato, 1994, pp. 238-239 n. 201) e forse anche per questo si rese necessaria una traduzione in incisione a bulino e acquaforte, eseguita da Domenico Gandini (notizie dal 1834-notizie fino al 1855). Il foglio in esame sarebbe una riproduzione in scala ridotta del dipinto finale di Hayez, come sembrano suggerire la quadrettatura e le acquarellature di diversi colori stese su alcuni dettagli poi ripresi nel quadro. L'opera appartenne probabilmente a Giuseppe Vallardi prima di entrare nelle collezioni comunali assieme al legato Marchesi-Fogliani nel 1862.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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