Maledetta! - Ruggì il ladro riconosciuto-. VITO MOZZONI RICONOSCIUTO DALLA NONNA

disegno post 1925 - ante 1949

Lo schizzo è un'illustrazione di "Sangue romagnolo" di Edmondo De Amicis.L'autore coglie il momento in cui il bandito Vito Mozzoni, ritratto a sinistra in primo piano, con cappellaccio e pezzuola scura calata, viene riconosciuto dalla nonna di Ferruccio, 'inchiodata sopra un largo seggiolone a bracciuoli'.\nSul suo volto e su quello del nipote si disegnano espressioni di sorpresa mentre, al di là della porta sullo sfondo, s'intravede la sagoma del complice ancora mascherato, avvolta nell'oscurità. L'immagine sottolinea dunque, con funzione didascalica e toni melodrammatici, il momento immediatamente precedente al sacrificio del ragazzo che, lanciandosi sulla nonna, la proteggerà dalla coltellata del malvivente.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita
  • ATTRIBUZIONI Parenti Marino (1900/1963)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico G. Bellini. Collezione Parenti
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Monte dei Pegni
  • INDIRIZZO Via Garibaldi, 7, Asola (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' interessante notare che Vito Mozzoni non è più il contadino con panciotto, maniche rimboccate e calzoni sformati illustrato da Arnaldo Ferraguti nel 1886 ma è immaginato con un'iconografia decisamente più borghese, più vicina ai malavitosi della Nerbini, disegnati da un Giove Toppi negli anni Trenta, o a quelli di Domenico Natoli, il popolare Nat del "Corriere dei piccoli". Non c'è più insomma l'intenzione di Giulio Aristide Sartorio, di Gaetano Colantoni o di Cesare Tallone, di rendere l'aspetto delle masse popolari ma piuttoso il tentativo di restituire un'atmosfera teatrale tipica del romanzo nero e d'avventura. Anche la scelta di raffigurare l'istante immediatamente precedente l'apice del dramma, distingue questo disegno da quelli realizzati dagli illustratori più bozzettistici di "Cuore", come Enrico Nardi, che procedeva con l'intento di creare pause reasserenanti nella lettura, ma anche dalla iconografia più truculenta e sinistra di un Ferraguti, che già preludeva alle illustrazioni dei romanzi gialli (cfr. Antonio Faeti, "Guardare le figure",Torino, Einaudi, !972, pagg. 99-127).
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Civico G. Bellini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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