Pentecoste

gruppo scultoreo, ca. 1664 -

Le trentadue statue in terracotta dipinte, a grandezza naturale, eseguite da Agostino Silva in collaborazione con la sua bottega negli anni 1664-1665, sono collocate all'interno della tredicesima cappella del Sacro Monte di Ossuccio. La scena narrata all'interno della cappella è magistralmente scandita in due: la dimensione terrena e quella celeste. Si rivela sapiente la regia messa in atto da Gian Paolo Recchi, attraverso la creazione di uno sfondato prospettico che dilata ulteriormente lo spazio a disposizione, consentendo alle numerose statue di non apparire troppo affollate. Maria con la fiamma dello Spirito Santo sulla testa è affiancata da due pie donne, seduta su una panca al centro di un semicerchio su un gradino rialzato e dietro di lei si apre un portico illusionistico che amplifica ulteriormente l'ambiente. I dodici apostoli sono disposti a semicerchio, sei per lato, ognuno ben caratterizzato fisiognomicamente. Nella parte alta dei pilastri e sul cornicione d'innesto della cupola di susseguono angeli di diverse età e dimensioni: bimbi sgambettanti seminudi, musici, giovani dalle vesti fluttuanti, morbidamente plasmati, si confondono con quelli dipinti, in prossimità della colomba dello Spirito Santo.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Silva, Agostino (1628-1706)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Sacro Monte di Ossuccio - complesso
  • INDIRIZZO Viale del Santuario, Ossuccio (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tredicesima cappella ospita il Terzo mistero glorioso, con raffigurazioni inerenti la Discesa dello Spirito Santo. Come le due cappelle precedenti anche questa architettura fu ultimata intorno al 1664. Tale data, infatti, è riportata nei documenti che attestano l'avvenuto pagamento delle spettanze del pittore Gian Paolo Recchi, che aveva realizzato le decorazioni pittoriche interne. Trentadue sono le sculture eseguite da Agostino Silva, qui certamente aiutato dalla sua bottega e, forse, dai suoi figli. La ricca decorazione interna del volume architettonico, segue un gusto tipico della metà del XVII secolo, impreziosito da un complesso linguaggio simbolico che anima i differenti aspetti dell'arte plastica. L'esecuzione di questa nuova commessa portata a termine con entusiasmo da Agostino Silva dovette tuttavia attendere due anni prima di essere saldata, a causa delle rendite economiche del Santuario. Per l'esecuzione delle pitture parietali è probabile che Gian Paolo Recchi si sia a tratti avvalso della collaborazione del fratello, con il quale in quel medesimo anno stava dipingendo la tela della Resurrezione di Lazzaro oggi conservata nella chiesa parrocchiale di Chiggiogna in Canton Ticino. Dopo anni di difficoltà in questi ultimi due decenni è iniziata, anche per questa cappella, una sistematica ricerca di finanziamenti per poter dar corso al suo restauro conservativo. Parallelamente ha avuto inizio un progetto di valorizzazione culturale del Sacro Monte, anche a seguito del suo inserimento nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO, avvenuto nel 2003. In occasione del decimo anniversario di questo importante riconoscimento, il 6 settembre 2013 sono stati inaugurati i restauri degli apparati decorativi della tredicesima cappella eseguiti con il finanziamento della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici e della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca. Il lavoro si è svolto all'interno dell'Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale "Magistri Comacini", sottoscritto da Provincia di Como (soggetto capofila), Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e numerosi altri partner che operano sul territorio e che ha condotto alla redazione di uno studio sul piano di gestione del complesso del Sacro Monte e alla definizione degli interventi prioritari che sono stati realizzati negli ultimi anni. Nell'ambito di questo programma la tredicesima cappella è stata oggetto di un primo lotto di lavori che comprendeva il restauro della copertura e delle superfici esterne e da un secondo intervento, avviato con la messa in sicurezza degli apparati decorativi. A questi primi due interventi è seguito, nel 2013, il restauro delle pitture murali e dei gruppi plastico-statuari.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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