Resurrezione di Cristo

gruppo scultoreo, ca. 1664 -

Sulla facciata dell'undicesima cappella si trova una grande finestra da cui poter osservare le sette statue in terracotta plasmate da Agostino Silva entro il 1664: Gesù risorto, un angelo e cinque soldati. Al centro si trova il sepolcro scoperchiato, mentre sulla parete di fondo si staglia il Cristo risorto, avvolto da un panno candido e rilucente in una maestosa raggiera dorata. Il corpo muscoloso e tornito di Gesù denota l'abilità tecnica di Silva. Vicino al sepolcro si vede un angelo dalle vesti mosse dall'aria, che indica con una mano la sepoltura vuota, e con l'altra regge con estrema grazia la lastra sepolcrale. I cinque soldati sono immortalati in pose diverse. Davanti al sepolcro un uomo giace riverso a terra, sconvolto dalla Resurrezione, con una mano appoggiata sull'elmo, una gamba alzata e il capo reclinato indietro. Di fianco all'angelo un altro soldato sdraiato osserva stupefatto l'episodio, senza abbandonare la spada e lo scudo, mentre al di la del sepolcro uno sguaina impaurito la spada dal fodero, e sul suo elmo è incisa la data 1664, chiaro rimando alla fine dei lavori all'interno della cappella. Un altro soldato dorme sereno e non si accorge di nulla, mentre infine, uno appoggiato alla parete di fondo regge guardingo un pugnale.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Silva, Agostino (1628-1706)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Sacro Monte di Ossuccio - complesso
  • INDIRIZZO Viale del Santuario, Ossuccio (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'undicesima cappella è dedicata al primo dei misteri gloriosi del Rosario, la Resurrezione di Gesù. L'edificio fu fatto erigere e decorare da Bernardo Brentano di Azzano, canonico di Isola, nell'anno 1664, nell'ambito che lo vedeva coinvolto attivamente e con i propri beni personali a rispondere all'invito della Chiesa di sacralizzare il territorio e di prodigarsi per l'edificazione di nuovi luoghi di culto. Per questa ragione dopo aver finanziato l'edificazione dell'undicesima cappella del Sacro Monte di Ossuccio, intorno al 1670 fece costruire anche la chiesa dell'Addolorata a Mezzegra, che il cui cantiere fu chiuso nel 1677. Ad Ossuccio la data del 1664 riguarda esplicitamente la decorazione plastica e la statuaria di questa cappella, poiché l'autore delle statue la incise sull'elmo di uno dei soldati a guardia del Santo Sepolcro. Il clima culturale del terzo quarto del XVII secolo impose anche in questa cappella alcune scelte iconografiche che parzialmente si ritrovano in altri volumi architettonici del Sacro Monte. Tra questi alcune piccole istanze, non uriste ma spurie, che miravano a contestualizzare storicamente l'evento narrato. Per questa ragione anche nell'undicesima cappella i soldati sono parzialmente identificabili come militari dell'impero romano. Uno dei soldati a terra, infatti, con una mano impugna la spada e con l'altra regge uno scudo con la scritta scritta SPQR (= Senatus, Popolisque Romanus). In realtà si tratta di piccoli accorgimenti scenografici contraddetti immediatamente dagli altri elementi che l'artista impiega per caratterizzare i rimanenti soldati. Il militare steso a terra che dorme non curante dell'evento della resurrezione, ad esempio, indossa un'armatura tipicamente seicentesca che tutti i popolani potevano riconoscere come emblema di potere. Agostino Silva, dunque, non si cura di non mischiare elementi desunti da culture differenti e accosta al soldato con alcuni vestimenti di epoca romana ad altri personaggi caratterizzati da corazze con spallacci, cosciali e panzere. Dopo anni di difficoltà in questi ultimi due decenni, anche per questa cappella, ha avuto inizio un progetto di valorizzazione culturale del Sacro Monte, di cui l'inserimento nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO, avvenuto nel 2003, costituisce tappa fondamentale. All'interno dell'Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale "Magistri Comacini", sottoscritto da Provincia di Como (soggetto capofila), Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e numerosi altri partner che operano sul territorio, è stato redatto uno studio sul piano di gestione del complesso del Sacro Monte e alla definizione degli interventi prioritari. Tra questi sono segnalati quelli necessari al pieno recupero e restauro della quattordicesima cappella, sulla quale si spera di poter operare nei prossimi anni.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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