violino di Colombo, E. - ambito milanese (fine sec. XIX)

violino ca. 1890 - ca. 1899
Colombo, E. (xix Sec. Fine - Xx Sec. Inizi)
XIX sec. fine - XX sec. inizi

Lo strumento è sicuramente opera di un dilettante, con tentativi di ricerca e di innovazione. Tranne la testa, di buona qualità, il resto dello strumento è costruito e rifinito mediocremente. La tavola, ha una bombatura molto bassa, ulteriormente appiattita dal fatto che il la superficie delle fasce sulla quale la tavola appoggia è concava: l'altezza delle fasce è maggiore in corrispondenza dei tasselli del manico e del bottone, gradualmente minore più ci si avvicina alle CC: per questo la tavola è stata forzata ad aderire e risulta praticamente piatta. Le fasce sono costruite in soli due pezzi, uno per il lato destro ed uno per il lato sinistro. L'autore è riuscito, con la medesima fascia, a partire dal bottone ed a arrivare al manico, piegando le fasce in corrispondenza delle punte. Anche i fori armonici si discostano dalla normalità: sono due fessure rettangolari parallele con le estremità arrotondate, molto larghe (mm 9 circa), sul tipo degli esperimenti fatti in Francia, circa 70 od 80 anni prima, dal fisico Félix Savart. Il foro armonico destro è più lungo di mm 5 circa del sinistro e non vi sono tacche per designare la posizione del ponticello. Il fondo è in acero a taglio semi tangenziale con lievissima marezzatura quasi orizzontale. Le fasce sono in noce.

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