Storie di Maria Vergine

dipinto ca. 1434 - ante 1435

La volta del coro della Collegiata è suddivisa in sei settori non uniformi. Cinque di questi corrispondono alle vele della volta, la cui struttura formale "a forbice" è determinata dalla presenza di altrettante lunette sottostanti; il sesto spazio, rivolto verso l'arco, presenta invece un andamento più allungato e mette in comunicazione la volta del coro e il presbiterio della chiesa. Il tema iconografico degli affreschi, che si dipanano irraggiandosi idealmente dalla serraglia centrale che raffigura Dio Padre, riguarda le storie di Maria, ordinate in senso tematico e non cronologico: la Natività (o Adorazione del Bambino), l'Annunciazione, l'Incoronazione della Vergine, lo Sposalizio della Vergine, l'Adorazione dei magi, l'Assunzione. dal punto di vista iconografico i temi principali sono quindi rappresentati dalla venerazione del Bambino (nelle due Adorazioni), l'umiltà nell'accettare la volontà di Dio da parte della Vergine (nella Annunciazione e nello Sposalizio), infine la celebrazione della Vergine (nella Assunzione e nella Incoronazione). Consapevole della difficoltà di unificare lo spazio a disposizione, il pittore propende per una diversa opzione: l'Assunzione non è visibile dalla navata dei fedeli, bensì soltanto dal celebrante che sta nel presbiterio.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Masolino Da Panicale; Lorenzo Di Pietro Detto Il Vecchietta (; Attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Museo della Collegiata
  • INDIRIZZO Via Cardinal Branda, Castiglione Olona (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi nella volta del coro furono riscoperti nel 1843, quando gli intonaci furono liberati dagli scialbi che li avevano occultati e coperti nel XVII secolo; il coro era stato coperto dopo il 1747, dal momento che a quella data il cardinale Pozzobonelli visitò Castiglione Olona e segnalò l'esistenza delle pitture. E' stato osservato che l'organizzazione spaziale che governa le scene sesquipartite nelle vele della volta, da attribuire a Masolino per la parte delle figure (anche per via della firma del pittore) e per le architetture al collaboratore sense Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, non rifletta ancora quella maturazione in senso rinascimentale che invece segnerà le pitture del Battistero, datate nel 1435 grazie a un'iscrizione. Per questo motivo si tende a considerare gli affreschi della Collegiata antecedenti, sia pur di poco, a tale data (in ogni caso furono realizzati dopo il 1431, dal momento che un osservatore, Francesco Pizolpasso, nota le pareti ancora bianche, occupate soltanto da due arazzi fiamminghi raffiguranti il Martirio di san Lorenzo e il Martirio di santo Stefano, in seguito sostituiti da affreschi realizzati dallo stesso Vecchietta e da Paolo Schiavo). Con la presenza di Masolino nel nord Italia si determina l'apertura della zona lombarda verso un nuovo modo di intendere la pittura, intessuto ancora di elementi tardogotici, ma contrassegnato ormai da apertura in senso protorinascimentale visibile, per esempio, nella descrizione della realtà delle cose che non aveva trovato precedenti, a questi livelli qualitativi, nella Lombardia del primo Quattrocento. Ideatore e artefice di questo "innesto" culturale, che si rivelerà fondamentale per gli sviluppi in chiave di Rinascimento "umbratile" dell'arte padana, fu il cardinale Branda Castiglione, milanese di origini (nato intorno al 1350 e morto nel 1443) e personaggio di caratura internazionale per la sua attività di diplomatico svolta in varie sedi d'Europa, in particolare in Ungheria, Polonia, Boemia e Germania, distintosi inoltre per l'impegno nel ricomporre la frattura sorta all'interno della Chiesa appoggiando il ritorno a Roma di papa Martino V Colonna. Il fiorentino Vespasiano da Bisticci lo definì non a caso "uomo pratichissimo nelle cose appartenente al governo della corte di Roma". Fu proprio il lungo soggiorno romano di Branda, e la sua ammirazione per la nuova ondata artistica avviata da Martino V, spinse il cardinale milanese ad affidare incarichi a Masolino nella cappella in San Clemente (basilica di cui era titolare come cardinale) con Storie di santa Caterina e sant'Ambrogio. Non è un caso che, per la decorazione del palazzo, della collegiata e del battistero che, a partire dalla fine del secondo decennio del XV secolo (la Collegiata fu consacrata il 25 marzo del 1425), fece costruire nel piccolo borgo di Castiglione Olona, da cui proveniva la sua famiglia, Branda scelse ancora Masolino, fidato pittore di cui apprezzava certamente le doti artistiche e, soprattutto, il linguaggio espressivo.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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