Gli emigrati. Il calvario dei vinti - Una tappa al ricovero per gli emigranti
disegno,
1924 - 1925
Fontana, Daniele (1900-1984)
1900-1984
carboncino, acquerello e inchiostro di china su carta ruvida
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ inchiostro di china/ acquerello
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ATTRIBUZIONI
Fontana, Daniele (1900-1984)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Daniel Fontana - allievo dell¿Accademia di Brera - ha lavorato a Roma, affermandosi come illustratore caricaturista e disegnatore satirico, oltre che come pittore figurativo e di genere. Nella sua molteplice attività ha saputo rilevare i caratteri armoniosi del paesaggio lombardo e mostrare con le sue illustrazioni le gioie e le tragiche vicende umane. La sua fortuna artistica inizia con la collaborazione in diversi periodici milanesi e con la partecipazione a numerosi eventi espositivi; sua è, inoltre, la raffigurazione della "donna turrita" dell¿Italia, per anni simbolo ufficiale del governo e dello Stato Italiano. Sempre sensibile alla sofferenza dell¿uomo, nel 1925 Fontana realizza un ciclo di 18 struggenti disegni (pubblicati all¿interno di un album ormai di difficile reperimento); questi fogli furono donati dalla Famiglia Menighina, società di cultura milanese, alle civiche raccolte pubbliche del capoluogo lombardo, probabilmente dopo una mostra collettiva organizzata dalla società stessa nel 1928. Sono "diciotto stazioni doloranti, superstiti e ridotte, perchè il Fontana volle stroncata la sequela di maggiori miserie, che nel pensiero creativo documentano la potenza del disegnatore serrato, la intensità espressiva, il fine sociale cui l¿arte deve tendere, e attanagliano, stringendo il cuore e il cervello"(Accetti 1931). Ma alla comprensione verso il prossimo, verso la sofferenza e la miseria degli ultimi, i poveri e i sofferenti, l¿artista si sofferma con solerte frequenza nel corso di tutta la sua esistenza. Nel 1950, infatti, in occasione della quindicesima mostra personale milanese, Fontana presenta un¿altra serie di opere sul tema della povertà, nel cui opuscolo descrive l¿impegno profuso verso questo genere di tematiche :"Ho sempre seguito il mio «povero cristo» nel suo duro cammino, dalla creazione del mio affannoso «Il calvario dei vinti» (1925) all¿esaltazione del suo anonimo olocausto per la difersa di un¿idea e nella disperante guerra del pane contro l¿oro [...]"(Daniele Fontana... 1950). In queste narrazioni grafiche, conservate oggi all¿interno del Civico Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco, Fontana attraverso un liguaggio chiaro e persuasivo rappresentata la Milano che soffre, emarginata e ignorata nel suo dolore. Sono uomini e donne abbandonati alla più avvilente miseria morale e fisica, emaciati dalla povertà, dalla guerra e dalle tristi conseguenze della cattiva sorte. Madri dolenti con il volto che ricalca quello di un Cristo sofferente, emigrati e poveri affamati che popolano le stazioni, uomini stanchi all¿interno di sale d¿attesa ricolme di bagagli, seduti alle mense dei poveri e nei ricoveri notturni. A tutti loro l¿artista guarda attraverso una minuziosa osservazione dal vero, che ricrea attraverso elementi espressivi che a tratti sfociano nella caricatura, senza mai minimizzare la sofferenza di quei derelitti senza pace. L¿artista, attraverso una meravigliosa sintesi espressiva, riesce così a esprimere con morbidi tratti di carboncino e tenue velature di acquerello figure palpitanti di vita e di dolore.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302160859
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0