Due uomini nudi e un cavallo. I Dioscuri

disegno, ca 1932 - ca 1933

monotipo a olio su carta bianca (disegno a ricalco da matrice preparata con colori a olio)

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ monotipo a olio
  • ATTRIBUZIONI Cagli, Corrado (1910-1976)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Corrado Cagli sviluppa nella sua attività giovanile un interesse per l'antico, utilizzato come presupposto mitico e primordiale di ricerca poetica. Il disegno con i "Dioscuri", insieme a quello dei "Bagnanti" (inv. 1338 bis D61) fu acquistato per le raccolte pubbliche milanesi presso la Galleria del Milione nel 1933, dopo una mostra collettiva di tre giovani artisti romani: Cagli, Capogrossi e Cavalli. Questi due fogli di Cagli furono eseguiti dall'artista intorno al 1932 con una tecnica che in quegli anni iniziò a essere sperimentata dal gruppo della scuola romana: il monotipo. Il procedimento è attuato tracciando le linee che definiscono la figura attraverso uno strumento appuntito sul verso del foglio; questo a sua volta è poggiato su una matrice preparata a olio, che grazie alla pressione effettuata dall'attrezzo imprime il colore sul recto della pagina lasciando una linea dal segno nitido e sintetico. Su entrambi i fogli del Castello Sforzesco è ancora visibile il tratto della punta d'argento con la quale Cagli ha realizzato il disegno. La scelta della tecnica appena descritta permette all'artista di tracciare nitidamente, attraverso il tratto continuo della linea, il contorno delle due figure e del cavallo, evidenziandone la plasticità e tralasciando la resa naturalistica. Qui l'estrema sintesi della linea perfettamente definita è distante da una vaga idea di abbozzo. Figli di Zeus e di Leda, i Dioscuri vengono generalmente considerati i protettori dell'arte poetica, della danza e della musica e, come in questo caso, sono rappresentati nudi e affiancati da un cavallo. L'artista marchigiano in quest'opera e in molte altre dello stesso genere ha saputo guardare all'antico, ma attraverso stili e procedimenti nuovi rispetto a quanto fatto dagli artisti legati al Novecento; egli infatti guarda chiaramente alla tradizione e si riappropria di elementi derivanti dalla semplificazione della pittura etrusca e dal repertorio di quella romana, nonché dalle suggestioni della tradizione pittorica vascolare dell'ellenismo greco.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302160749
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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