Mensole a telamoni
disegno,
ca. 1560 - ca. 1600
disegno eseguito a penna a mano libera con inchiostro bruno, con ombreggiature a tratteggio; nella parte bassa del foglio è presente un disegno a grafite in parte cancellato; il supporto è di carta colore avorio con margini frastagliati
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ grafite/ inchiostro a penna
- AMBITO CULTURALE Ambito Centro-italiano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Mobili da Casa" con la definizione "186 altre d.e" [si legga: mensole]. Il disegno è dello stesso autore che ha realizzato quelli tratteggiati sul recto del foglio e forse altri due disegni presenti nel sesto tomo della Collezione (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 6,143 R; 6,133R e 6,133 V). In questo caso sono raffigurati degli esempi di telamoni, ossia supporti a guisa di mensole dalle fattezze umane o mitologiche. Il primo esempio è un uomo molto muscoloso e possente che potrebbe rappresentare Ercole, che sostiene col capo e le braccia rialzate un elemento architettonico rettangolare non definito. Sulla destra è una figura femminile alata il cui corpo, pure muscoloso, si trasforma in un motivo vegetale da cui esce una zampa di rapace (o leonina?) che costituisce l'appoggio. La figura, che ha l'ala rialzata sicuramente in funzione di sostegno insieme alla testa ornata da un copricapo, raffigura un'arpia ossia un altro personaggio mitologico. Anche la terza figura più a destra ha sembianze mostruose secondo il gusto del periodo e si presenta con il busto di un uomo barbuto con le braccia ridotte a moncherini a voluta e il corpo possente e incurvato inserito e risolto in due volute allungate che si uniscono alla base in un unico ricciolo, poggiante su un mascherone di vecchio barbuto dalla bocca aperta, disteso alla base e raffigurato di profilo. La figura, che ha la funzione di mensola di supporto con la testa e i corti moncherini a voluta, rappresenta il dio Pan, come lascia supporre lo schizzo a lato di zampe caprine che probabilmente costituivano una variante alla soluzione di appoggio alla base adottata. Nella parte inferiore del foglio è disegnata a matita la sagoma di un orso, che rafforzerebbe l'ipotesi che questi studi fossero in relazione coi giardini di Bomarzo, proprietà della famiglia Orsini.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302056656
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0