Prospetto di tabernacolo
disegno,
post 1583 - ante 1621
Montano, Giovanni Battista (1534 Ca.-1621)
1534 ca.-1621
disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; è eseguito a inchiostro bruno a penna con tiralinee, compasso e mano libera nelle parti ornamentali; il supporto è di carta colore avorio con il margine sinistro frastagliato; sul verso è tracciata una riga verticale a grafite
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ grafite/ inchiostro a penna
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ATTRIBUZIONI
Montano, Giovanni Battista (1534 Ca.-1621)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto sia nel paragrafo "altari diversi" con la definizione "47 Altare o sia Tabernacolo"; sia nel paragrafo "Ciborj" con la definizione "47 altro come sopra" [si legga: ciborio molto ornato]; sia, insieme ad altri fogli non contigui, nel paragrafo "Tabernacoli" con la definizione "128. 47. 50 molto ornati". Il foglio mostra il prospetto di un tabernacolo a forma di tempietto, la cui attribuzione a Giovanni Battista Montano è indicata da V. Pracchi su segnalazione di A. Bedon (Pracchi, 1991 p. 14) e da L. Fairbairn (Fairbairn, 1998 vol. II, Appendix 8, p. 771). Tuttavia si nutrono riserve sulla stesura da parte dello stesso Montano, ipotizzando possa essere stato eseguito da un allievo. Il corpo principale, impostato su un basamento, è costituito da una zoccolatura articolata da sporgenze, su cui sono collocate le semicolonne di ordine corinzio che individuano le cinque campiture a dimensione variabile del livello superiore. La sporgenza centrale più grande della zoccolatura, che sembra essere sullo stesso piano delle laterali, corrisponde all'altare e ha una riquadratura frontale. Nelle campiture alle estremità sono inseriti degli archi con imposta e chiave di volta, forse corrispondenti a delle nicchie, sormontate da una cornice e una testa di cherubino appoggiata a un drappo, che pende da (o sostiene?) una sorta di grosso capitello dorico. Nelle campiture intermedie minori, si trovano delle edicole per statue sormontate da una riquadratura inframmezzata da una cornice a livello della precedente. Nella campitura centrale sopra l'altare è una campitura centrale con cornice semplice, atta a ospitare una raffigurazione religiosa, sormontata da un arco con imposta e chiave di volta, lunetta centrale e spicchi esterni. Teste di cherubino decorano le fascia tra le campiture estreme e quella centrale, a livello dei capitelli corinzi, sopra i quali è impostata la trabeazione che sostiene la parte superiore del tabernacolo. In corrispondenza delle campiture laterali la struttura si conclude con una composizione di volute che racchiudono una testina di cherubino, affiancata da due urne fumanti e sormontata da una statua d'angelo su piedistallo. Nella parte centrale, sopra il frontone curvilineo che si compone con le semicolonne sottostanti, è impostato il volume terminale su base a cornici riccamente sagomate, la cui configurazione è studiata per fungere da sfondo alla figura di Cristo, che rimane inquadrata in un'edicola con frontone triangolare affiancata da due archi di colonne composite la cui trabeazione superiore è sormontata da urne fumanti. Conclude la costruzione una piccola cupola ottagonale a spicchi, con costoloni e oculi circolari, sulla cui sommità si erge una croce polilobata su lanternino. Il disegno può essere però confrontato per alcuni dettagli comuni con altri della presente collezione (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 4,51; 5,1; 5,7; 6,35; 6,40; 6,41; 6,75; 6,138139 R) e in particolare con l'inv. 6,35 per le decorazioni terminali sulle campiture laterali e il lanternino con croce sulla copertura. Il disegno trova riscontri con altri fogli conservati in collezioni estere, tra cui un disegno di tabernacolo attribuito a Montano, di struttura più semplice, appartenente all'Album di Antonio Garcia Reinoso conservato presso la Biblioteca Nazionale di Madrid (cfr. D. R. Ruiz, Album di Antonio Garcia Reinoso inv. AB 909, n. 75 p. 99). Ulteriori disegni di tabernacoli, non visionati, sono presenti nelle collezioni di Edimburgo, Parigi e Madrid segnalati con le relative collocazioni da L. Fairbairn nel volume dedicato ai disegni del Rinascimento Italiano (Fairbairn, ibidem, p. 771).
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302056398
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0