Madonna in trono e Santi
dipinto,
post 1336 - ante 1336
Maestro Del 1336 (attribuito)
notizie sec. XIV prima metà
L'affresco è profilato in alto e ai lati da una sottile cornice con motivo geometrico a finto intarsio marmoreo.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
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ATTRIBUZIONI
Maestro Del 1336 (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Basilica di S. Maria Maggiore
- INDIRIZZO Piazza Rosate, Bergamo (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco in esame, recante la data nell'iscrizione in basso, è considerato coevo e dello stesso maestro di quello posto sul lato destro (num. foto 1050). Entrambi raffigurano il medesimo soggetto differenziato solo nella scelta dei santi (Zanchi, 2003). Nella scena i personaggi sono definiti da contorni ben marcati e caratterizzati da un realismo di chiara ascendenza lombarda. Pennellate rapide e sommarie si alternano a una descrizione minuziosa dei particolari. I dipinti dell'absidiola sud-occidentale vennero portati alla luce nel 1950. L'anno successivo l'Ente Comunale di Assistenza già Misericordia Maggiore affidò il restauro (del quale non è stata reperita alcuna documentazione negli archivi della MIA) ad Arturo Cividini. In quell'occasione fu scoperta l'iscrizione ai piedi del primo gruppo pittorico recante la data 1336. Angelini, nelle pubblicazioni immediatamente successive, avanzò una datazione tra gli anni 60-70 del Trecento e una attribuzione a Pacino de Nova per gli affreschi non datati. ("Affreschi trecenteschi", 2005, p. 38). La differenza stilistica e cronologica dei dipinti del registro inferiore da quelli del registro superiore dell'absidiola sud-occidentale ha permesso di definire due personalità artistiche indicate con i nomi di "Maestro del 1336" (a cui vengono attribuiti gli affreschi del registro inferiore, nn. inv. 1050-1051) e "Maestro dell'Adorazione dei Magi" (a cui vengono attribuiti gli affeschi del registro superiore, nn. inv. 1052-1054). L'affresco in esame è rifinito in alto e ai lati da una sottile cornice con motivo geometrico a finto intarsio marmoreo. Alla base si nota un motivo illusionistico che ricorda gli archetti pensili tipici dell'architettura romanica sopra il quale corre la fascia con l'iscrizione volutamente interrotta a sinistra dalla presenza di San Cristoforo. Al centro della scena la Madonna, assisa su un trono dalle linee gotiche, tiene in braccio il Bambino. Ai lati, oltre al già citato San Cristoforo, sono collocati San Bartolomeo, due santi di difficile interpretazione (forse Odilio di Cluny ed Enrico II il Santo) e un devoto inginocchiato ("Affreschi trecenteschi", 2005, pp. 40-41). L'opera è stata sottoposta ad un intervento di restauro nel 2006 (cfr. "Relazione dell'intervento di messa in sicurezza degli affreschi", 20 ottobre 2006).
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302055792
- ENTE SCHEDATORE R03/ Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0