Veduta prospettica dell'apparato funebre per Carlo Ferdinando Wasa

disegno, 1655 - 1655

disegno in scala che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; è eseguito a inchiostro bruno a penna con tiralinee e compasso; a grafite è delineata la struttura architettonica nella parte superiore del foglio; il supporto sul quale è tracciato è di carta avorio

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite/ inchiostro a penna
  • ATTRIBUZIONI Gisleni, Giovanni Battista (1600-1672)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene definito: "Funerale". Il disegno raffigura l'apparato funebre progettato da Giovanni Battista Gisleni per le esequie di Carlo Ferdinando Vasa vescovo di Plock e Wroclaw, fratello del re Giovanni Casimiro, celebrate il 5 luglio 1655 nella chiesa dei Gesuiti di Varsavia. Sebbene non firmato, il disegno in questione, messo a confronto con altri dello stesso artista ritrovati da Nina Miks Rudkowska (1968) nel Sir John Soane's Museum di Londra, ha potuto essere senza dubbio attribuito al Gisleni, attribuzione confermata anche dalla dettagliata descrizione latina del corteo "Descriptio teatri in exequiis Varsaviae solenniter celetratis erecti quum sepulturae daretur corpus ser.mi. d.ni d.mi Caroli Ferdinandi ¿", pubblicata dallo stesso Gisleni nel 1655. Il theatrum raffigurato nel foglio, occupa tutta la superficie del coro, cioè lo spazio semiovale rinchiuso tra il presbiterio e i pilastri sporgenti della navata. Il corteo funebre dell'episcopo, assume un carattere teatrale barocco nel suo concetto generale, nonché sotto il punto di vista dei mezzi ed elementi adoperati: quelli architettonici (una teoria di colonne ioniche binate architravate, sormontate da statue e candelabri) destinati a "correggere" la mancanza di unità all'interno della chiesa, e quelli pittorici, aventi lo scopo di allargare lo spazio per mezzo di prospettive illusorie (Miks 1968, p. 434). Gisleni opera una divisione netta dello spazio disponibile in "piani": il primo al centro del quale si trovava l'altare è destinato alla celebrazione dei funerali secondo il rito cattolico. Il catafalco con la bara è posto fuori del theatrum, nella navata centrale della chiesa, circondato da figure femminili che personificano le virtù del defunto. Il secondo piano, allegorico, con un altare in forma di sarcofago romano, rappresenta, secondo un antico rito romano la liberazione dell'anima e la sua ascensione sotto forma di un'aquila nel cielo, raffigurato dal terzo piano, annesso per mezzo di un dipinto illusionista, ove figura una porta aperta ed una piramide. La piramide e gli obelischi simboleggiano l'eternità e la "gloria dei principi", mentre la cupola della chiesa rappresenta l'immensità del cielo (Miks 1968, p. 434).
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302025861
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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