I Sette Dei della Fortuna
dipinto,
ca. 1875 - ante 1913
Kawabata Gyokusho (1842-1913)
1842-1913
Il dipinto, nel formato del rotolo verticale da appendere (kakemono), è dipinto a inchiostro e colori su carta. Raffigura i Sette Dei della Fortuna (Shichifukuji) che, alcuni sulla groppa di animali e accompagnati da due inservienti, si recano in direzione di un uomo raffigurato in basso a destra. La scena è ambientata tra alberi di pino (matsu) e lo scorcio di un padiglione; in alto si vedono due demoni (oni) fuggire. Ha tradizionale cornice seta con bacchette in legno.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
carta/ pittura
legno
seta
- AMBITO CULTURALE Ambito Giapponese
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ATTRIBUZIONI
Kawabata Gyokusho (1842-1913)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Polo Arte Moderna e Contemporanea. Collezione Carlo Giussani
- LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
- INDIRIZZO Via Tortona 56, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I Sette Dei della Fortuna (Shichifukujin) sono le divinità più popolari del Giappone, venerate soprattutto da artigiani e mercanti; molti templi, ubicati su gran parte del territorio dell'arcipelago, sono loro dedicati. Spesso sono raffigurati a bordo della Barca dei Tesori (Takarabune), la quale, secondo la tradizione, approderebbe con i suoi celesti passeggeri sulle coste giapponesi durante il mattino del primo giorno dell'anno nuovo; per questo motivo, nella notte di Capodanno si usava mettere un'immagine della barca sotto il proprio cuscino così che, sognandola, ci sarebbe stata felicità per tutto l'anno; in alternativa, una loro immagine poteva essere esposta nell'alcova (tokonoma) della casa. Il gruppo - formato da divinità originarie della Cina, dell'India e del Giappone, appartenenti al Buddhismo, al Taoismo e allo Shinto - si formò nel tardo periodo Muromachi (1336-1573); tuttavia la sua definizione fu fornita dal prete Tentai all'inizio del XVII secolo, durante il periodo Edo (1615-1868): è formato da Ebisu, Daikoku, Bishamonten, Benzaiten, Hotei, Jurojin e Fukurokuju. I primi quattro erano già conosciuti nel periodo Heian (794-1185); gli ultimi tre furono introdotti dalla Cina durante il periodo Kamakura (1185-1333). Tutti hanno particolari virtù e qualità: Ebisu per l'industriosità e il nutrimento quotidiano, Daikoku per la longevità e la ricchezza, Benzaiten per la gentilezza, l'amore e la bellezza, Bishamonten per il coraggio, Hotei per la generosità e la felicità, Jurojin per la longevità e la saggezza, Fukurokujin per la dignità e la longevità.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301978100
- ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0