Prospetto principale della villa Sardini a Pieve Santo Stefano
disegno,
1775 - 1775
Bianconi, Carlo (1732-1802)
1732-1802
disegno in scala, conserva tracce della preliminare costruzione a grafite con riga e compasso; è eseguito a inchiostro bruno a penna, principalmente con tiralinee, e con acquerellature di inchiostro; le ombreggiature sono ad acquerello grigio; il supporto sul quale è tracciato è carta avorio
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ grafite/ inchiostro a penna/ acquerellatura/ acquerello
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ATTRIBUZIONI
Bianconi, Carlo (1732-1802)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo aver ricevuto una serie di disegni dal marchese Sardini, cui puntualmente Bianconi aveva risposto con critiche o suggerimenti (Dallaj, 2005), finalmente l'architetto, in data 7 marzo 1775, spedì al committente il presente elaborato che costituisce la base per il progetto definitivo della facciata della villa a Pieve Santo Stefano (Archivio di Stato di Lucca, Archivio Sardini =AS, cart. 141, n. 82); i dettagli del frontone e della trabeazione del pronao e della cornice sommitale sono precisati, più in grande, in un disegno a parte (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,78). L'edificio, scandito in orizzontale da fasce marcapiano risulta elevato su due livelli e con un piano parzialmente interrato; la sua struttura parallelepipeda è nobilitata da un pronao dorico ad un ordine con frontone triangolare. La scala non è racchiusa nel basamento come in una delineazione di Sardini assai prossima a questo disegno (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,126). Le finestre del piano nobile presentano la cornice piana terminale coronata da un tettuccio a pagoda, mentre le aperture minori sono racchiuse in semplici cornici. Nella lettera di accompagnamento sono spiegate le soluzioni adottate: "le finestre de mezzani credo le piaceranno per la semplicità. Lo stipite che gira loro attorno è la sesta (...) La fascia sotto non farebbe male, così l'altra che gira attorno la casa a livello dell'architrave. Si potrebbe far girare il listello superiore dell'architrave". In più di un caso, Bianconi corregge di fatto le proposte precedentemente delineate dal committente (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,78): le fasce orizzontali sono leggermente aggettanti e prive di modanature; la finestra dei sotterranei assume qui forma quadrangolare ma nell'edificazione si rinuncerà a tali aperture; viceversa è presente il tondino di coronamento dei gradini, tanto apprezzato da Sardini, ma il dettaglio sarà abbandonato da Bianconi nel disegno definitivo (AS, cart. 141, n. 86). Sulla base di quest'ultimo, non conservato, sarà edificata la villa, poi demolita intorno al 1930 (Sabatini, 1993). Nella costruzione, per meglio adeguarsi alla tipologia della villa, il tono marziale delle colonne doriche sarà attenuato conferendo loro l'altezza di 14 braccia ed una proporzione più slanciata (Sabatini, 1993).
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301934676
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0