ritratto di Antonio Gramsci
scultura
1944 - 1977
Clementi, Umberto (1904/ 1988)
1904/ 1988
scultura con piedistallo
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
terracotta/ scultura
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ATTRIBUZIONI
Clementi, Umberto (1904/ 1988)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa Museo di Antonio Gramsci
- LOCALIZZAZIONE Casa Museo di Antonio Gramsci
- INDIRIZZO Corso Umberto I, 57, Ghilarza (OR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per ricostruire la storia dei singoli oggetti che compongono la Collezione della Casa Museo di Antonio Gramsci è necessario ripercorrere le tappe fondamentali della formazione della Collezione stessa, alla luce della pur scarna documentazione attualmente disponibile. Nel 1937, quando, a meno di un mese di distanza dal figlio Antonio, morì Francesco Gramsci, la figlia Grazietta e la nipote Edmea si trasferirono a casa di Teresina, penultima dei sette fratelli Gramsci, portando con loro parte del mobilio e gli oggetti custoditi nella vecchia casa di Corso Umberto, dal 1975 riaperta come Casa Museo di Antonio Gramsci. Tra la seconda metà degli anni ’60 ed il 1975, Luisa Emilia Paulesu, figlia di Teresina, ha selezionato parte di quei ricordi, ed alcuni pezzi provenienti dal corredo della madre, perché facessero parte della Raccolta oggi esposta nella vecchia casa di famiglia, che lei e la sorella Mimma Paulesu Quercioli hanno fortemente voluto diventasse luogo dedicato alla memoria dello zio Antonio. Durante il medesimo arco di tempo, ai Beni prestati da Luisa Emilia si è aggiunto un insieme di oggetti appartenuti ad Antonio Gramsci e concessi dal figlio del suo secondogenito Giuliano, Antonio jr. Dal 1975 la Collezione è impreziosita dall’allestimento disegnato dall’arch. Cini Boeri; tra questo stesso anno ed il 1996, si è infine arricchita grazie ad alcuni dipinti su tela, incisioni e sculture (tra cui questa in esame) donate alla Casa Museo ed oggi di proprietà della Fondazione Berlinguer di Cagliari. Umberto Clementi, anch’egli condannato per motivi politici, conobbe Gramsci nel carcere di Turi; nel 1944 partecipò alla mostra “Arte contro la barbarie. Artisti romani contro l’oppressione nazifascista” - inaugurata a Roma il 23 agosto e promossa dal quotidiano l’Unità – con un ritratto di Antonio Gramsci. L’evento, organizzato alla Galleria di Roma sotto gli auspici del PCI, fu ispirato da Palmiro Togliatti, che, in un discorso tenuto il 9 luglio dello stesso anno, disse, riferendosi alle esposizioni organizzate dal regime: “Credo sia arrivato il momento di organizzare proprio qui a Roma e forse nello stesso posto, la vera mostra del fascismo, dove faremo vedere le nostre città distrutte, i nostri poveri villaggi rasi al suolo, dove scriveremo il nome dei nostri martiri e quello degli Eroi per la lotta della liberazione dell’Italia dal giogo straniero”. “Da tale prospettiva” – scrive Chiara Perin - “va letto il busto di Antonio Gramsci realizzato da Umberto Clementi, probabilmente il modello per la versione in bronzo oggi presso la Fondazione Gramsci di Roma”; si tratta, anche in questo caso, di una testa e non di un busto, di cui la scultura in esame è una copia. Una seconda copia in bronzo è custodita nel carcere di Turi dal 1977. Non è possibile stabilire con certezza se la nostra scultura sia quella che Clementi espose a Roma o se si tratti di una copia ulteriore; venne donata dall’autore il 27 aprile del 1975, in occasione dell’inaugurazione della Casa Museo nel 38° anniversario della morte di Gramsci. “Un giorno gli dissi” – raccontò Clementi, parlando delle chiacchierate con Gramsci durante la detenzione – “se permetti, quando sarò più bravo, voglio farti il ritratto”. Se ci riuscirai” mi rispose “e purché tu non ti fermi prima d’allora. Già non puoi fare le scale, non ti vuoi muovere, mangi a fatica! Ma anch’io voglio farti una promessa. Farò per te il più bel necrologio che abbia mai scritto in vita mia!” “No, no tu devi vivere tanto, ma io devo vivere più di te perché sono più giovane…” risposi. E così si scherzava. Lui il necrologio non me l’ha fatto; io il ritratto sì. Non so se l’ho fatto bene, ma l’ho fatto”
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000251147
- NUMERO D'INVENTARIO 71
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- ISCRIZIONI in basso a destra - U. CLEMENTI - stampatello maiuscolo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0