Lo scrittoio è situato nello studio del presidente dell'Istituto Figlie di Maria di Sassari e fa parte di una serie di arredi commissionati intorno agli anni dieci del XX secolo, quando venne inaugurato il casamento sulla via Muroni. Vi fanno parte un armadio, un divanetto, sedie con e senza braccioli, le cornici lignee della finestra (con mantovana in tessuto) e della porta, anch'essa con l'inserto, ricorrente, di un arazzo ispirato ai disegni geometrici della tradizione sarda. Lo scrittoio, in noce nazionale, è composto da un piano di scrittura orizzontale di forma rettangolare, aggettante e posato su mensoline modanate, un sottopiano nel fronte interno con una fila di tre cassetti con le serrature originali a placca metallica, due laterali di dimensioni medie e uno centrale più grande, sotto il quale è lasciato vuoto lo spazio per le gambe, ai cui lati sono posti due scomparti chiusi da antine. Il fronte esterno mostra un sottopiano modanato con lo stesso motivo del cappello dell'armadio di cui è composto l'arredo dello studio, scandito da tre pannellature specchiate, le laterali di dimensioni uguali e quella centrale, di maggiore larghezza, ornata da un fregio a rilievo con il monogramma RO (Regio Ospizio) incorniciato da una cornice mistilinea a motivi fitomorfi con foglie e bacche di lauro. Lo scrittoio poggia su otto piedi strombati verso l'alto